La Banca d’Italia lancia l’allarme sull’uso distorto delle risorse pubbliche e le numerose anomalie registrate lo scorso anno in materia di Fondi PNRR.
Il Rapporto annuale dell’Unità di Informazione Finanziaria segnala un’impennata delle segnalazioni legate al PNRR: fondi richiesti da soggetti non idonei e usati per scopi personali. Cresce anche l’attenzione delle Pubbliche Amministrazioni.
Nel 2024 è aumentato in modo significativo il numero di segnalazioni relative a possibili utilizzi irregolari delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). A evidenziarlo è il Rapporto annuale della UIF – l’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia – che da anni monitora i flussi economici connessi ai fondi pubblici, segnalando potenziali rischi di frodi o usi impropri.
Secondo quanto riportato, nei primi sei mesi del 2024 sono state registrate ben 805 segnalazioni di operazioni sospette (SOS) legate al PNRR, contro le 309 dell’intero 2023. Più del 90% di queste comunicazioni proviene da uffici pubblici, anche se il fenomeno risulta concentrato in un numero ristretto di enti.
- I rischi segnalati dalla Banca d’Italia sui fondi PNRR: finanziamenti ottenuti senza requisiti e destinati a usi personali
- Ritardi nelle segnalazioni: l’85% arriva dopo sei mesi
- La Pubblica amministrazione diventa protagonista nella lotta agli illeciti
- Feedback investigativi: oltre il 70% conferma i sospetti
- Le aree più colpite: agevolazioni alle imprese sotto osservazione
- Pochi enti, tante segnalazioni
- Il dossier completo
I rischi segnalati dalla Banca d’Italia sui fondi PNRR: finanziamenti ottenuti senza requisiti e destinati a usi personali
Le anomalie più frequenti riguardano l’ottenimento di finanziamenti da parte di soggetti che non avrebbero titolo per richiederli, o che presentano profili economici incoerenti con le attività dichiarate. In molti casi, i fondi sarebbero stati impiegati per finalità private, in netto contrasto con gli obiettivi del Piano.
Dal maggio 2022, la UIF ha introdotto una classificazione specifica per intercettare queste irregolarità: il fenomeno “PN1”, ossia le anomalie legate all’attuazione del PNRR. In totale, tra il 2022 e il 2024 sono state 1.261 le segnalazioni riconducibili a questa categoria.
Ritardi nelle segnalazioni: l’85% arriva dopo sei mesi
Nonostante l’incremento del numero di comunicazioni, rimane il nodo della tempestività. Nel primo semestre del 2024, l’85,2% delle informative PN1 è stata trasmessa oltre sei mesi dopo l’ultima operazione sospetta. Si tratta di un dato nettamente superiore alla media generale del flusso segnaletico, che si attesta all’8,8% nello stesso periodo.
Questi ritardi potrebbero dipendere, in parte, dalla crescente attenzione degli enti pubblici che, migliorando i propri strumenti di controllo, avrebbero riesaminato anche pratiche passate, facendo emergere anomalie prima non rilevate.
La Pubblica amministrazione diventa protagonista nella lotta agli illeciti
Il ruolo delle Pubbliche Amministrazioni appare sempre più centrale. Su 1.261 informative classificate come PN1 nel triennio, 1.042 provengono da enti pubblici, rappresentando l’82,6% del totale. Il picco raggiunto nel secondo semestre del 2023, quando questa categoria ha firmato oltre tre quarti delle segnalazioni.
Un dato rilevante, considerando che la PA non è tradizionalmente tra i soggetti più attivi nel segnalare operazioni a rischio riciclaggio. Secondo la UIF, si tratta di una dimostrazione delle potenzialità della macchina amministrativa nella prevenzione e nel contrasto agli illeciti finanziari, soprattutto in contesti ad alto rischio come quello dell’attuazione del PNRR.
Feedback investigativi: oltre il 70% conferma i sospetti
Alla fine di gennaio 2025, gli organi investigativi avevano già fornito un riscontro sul 94% delle segnalazioni classificate come PN1. In oltre sette casi su dieci, il sospetto si è rivelato fondato. L’interesse delle forze dell’ordine si è concentrato in particolare sulle informative classificate dalla UIF come a rischio elevato o medio-alto, che rappresentano il 95,7% del totale PN1, a fronte di una media del 42% nel complesso delle segnalazioni analizzate nello stesso periodo.
Le aree più colpite: agevolazioni alle imprese sotto osservazione
Le irregolarità segnalate si concentrano principalmente nel settore delle agevolazioni alle imprese, dove si registrano numerosi casi di fondi percepiti in modo illegittimo o gestiti in maniera difforme rispetto alle finalità dichiarate. Più marginale, invece, il comparto degli appalti pubblici e dei contratti per opere o servizi, che continua a rappresentare una fetta più contenuta delle comunicazioni sospette.
Pochi enti, tante segnalazioni
Interessante anche la mappa dei soggetti che hanno inviato le informative: si tratta di 77 soggetti distribuiti in cinque categorie, ma il contributo principale arriva da sette uffici pubblici particolarmente attivi. Un’ulteriore conferma che, in contesti di alta vigilanza, la Pubblica amministrazione è in grado di svolgere un ruolo cruciale nel presidio della legalità.
Il dossier completo
In sintesi, i dati della UIF mettono in luce una crescente attenzione verso i rischi connessi alla gestione delle risorse PNRR, ma anche la necessità di rafforzare i tempi e la precisione della rilevazione delle anomalie. Il contributo degli enti pubblici appare fondamentale, ma occorre un impegno costante per garantire che le risorse straordinarie del Piano non risultino distolte dalla loro finalità originaria: sostenere la ripresa e modernizzare il Paese.