Le riforme costituzionali (Senato delle autonomie, Titolo V e legge Delrio), fiscalità e finanza locale ed emergenza immigrazione. Sono questi i punti fondamentali discussi oggi dall’Ufficio di presidenza Anci, l’ultimo prima della pausa di agosto.
A tracciare una linea su quanto fatto e quanto ancora in cantiere è stato il presidente Piero Fassino, che al termine della riunione si è intrattenuto con i giornalisti per tracciare un bilancio del 2014.
“Innanzitutto – ha detto Fassino – apprezziamo il fatto che dopo trent’anni di dibattito si sta avviando una profonda riforma della nostra Costituzione, in cui il ruolo dei Comuni è centrale”. Un ruolo, però, che per il presidente Anci non è ancora totalmente riconosciuto, in particolar modo riguardo la composizione del nuovo Senato.
“Esprimiamo insoddisfazione – spiega il presidente Anci – per il numero inadeguato dei sindaci nella nuova Camera: 21 sindaci per rappresentare oltre 8mila Comuni non è un corretto modo di legittimazione. Anche sull’elezione – rimarca Fassino – non è corretto che siano i consiglieri regionali ad eleggere i sindaci; sarebbe più corretta, invece, una elezione da parte degli amministratori locali”. Un cambio quindi “auspicato” e una richiesta precisa “a tutte le forze politiche affinché tengano conto delle nostre richieste e sollecitazioni”.
Sempre parlando di riforme, Fassino è tornato sul nodo Province che il 31 dicembre cesseranno le proprie funzioni. “Come Anci – ha detto – sottolineiamo la necessità di un intervento urgente, per garantire alle Province uscenti di poter assolvere le proprie funzioni per i restanti sei mesi di attività. Un’assenza di risorse – ha ammonito – pregiudicherebbe l’erogazione di servizi fondamentali ai cittadini”.
Il presidente Anci ha fatto anche il punto sull’annosa questione della finanza e della fiscalità locale. “Apprezziamo – ha precisato – la costante interlocuzione avuta in questi mesi con il governo, che ci ha portato a condividere scelte importanti, ad esempio sulle questioni Imu e Tasi”. Questa interlocuzione e condivisione costante deve però essere il punto di partenza per far sì che “il 2015 sia l’anno della svolta nei rapporti tra enti locali e Stato centrale”. Svolta che per il sindaco di Torino deve prevedere: “Il superamento del patto di stabilità, anche alla luce del nuovo sistema di contabilità (dal 2015 n.d.r.) che supera la distinzione tra competenza e cassa; la competenza esclusiva in capo ai Comuni dei tributi locali; e una dotazione di risorse per il 2015 non inferiore a quanto previsto per il 2014”. Tutto questo, “per consentire di riattivare politiche di investimento, fortemente penalizzate in questi anni”.
Infine il nodo immigrazione. “Nell’ultima Unificata, con il contributo centrale dell’Anci, è stato adottato il piano triennale per l’accoglienza e l’integrazione. Questo lo apprezziamo. Ora però – ha rimarcato Fassino – sollecitiamo una rapida attivazione operativa del Piano e una altrettanto rapida erogazione delle risorse predisposte”.
A conclusione del colloquio con i giornalisti, il presidente dell’Anci ha ricordato due appuntamenti che coinvolgeranno l’associazione: il primo per il 24 luglio, quando a Roma si svolgerà l’assemblea degli assessori alla Cultura, in cui sindaci e amministratori “discuteranno dei cambiamenti in atto nel settore, alla luce dell’importante percorso di innovazione che il governo sta portando avanti per l’intero settore”.
Il secondo appuntamento, invece, è per i primi di ottobre, quando i sindaci terranno un’assemblea straordinaria nell’Aula di Montecitorio, alla presenza del presidente Boldrini, “in cui avremo l’occasione per valorizzare il ruolo dei Comuni e i rapporti tra sindaci e Parlamento, in vista dell’assemblea annuale Anci che si terrà a Milano”.
FONTE: ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani