Prosegue il concorso pubblico per l’assunzione di 267 funzionari da inserire nei ruoli del Ministero della Difesa: dopo il momentaneo blocco della procedura, l’amministrazione ha riadottato formalmente il bando e pubblicato l’elenco completo delle buste contenenti le prove scritte estratte e non estratte.


Il concorso, che coinvolge diverse figure professionali, rappresenta una delle maggiori campagne di assunzione avviate negli ultimi anni dal Ministero e risponde all’esigenza di rinnovare e rafforzare l’organico dell’amministrazione.

Si ricorda che il bando era stato messo in stand-by a seguito di una decisione del Consiglio di Stato, che aveva dichiarato l’intera procedura illegittima.

Questo perché al momento della pubblicazione, avvenuta a dicembre 2023, risultava ancora efficace la graduatoria di un concorso precedente.

Adesso invece, dopo praticamente un anno, la procedura risulta scongelata e il concorso può riprendere il suo iter.

Concorso per 267 funzionari al Ministero della Difesa: riadottato il bando, pubblicate le buste delle tracce

Con questo provvedimento, in parole povere, si conferma la regolarità dell’intera procedura. Contestualmente, sono stati resi noti i codici identificativi delle buste contenenti le prove scritte, sia quelle effettivamente utilizzate che quelle rimaste inutilizzate durante le varie sessioni selettive.

Cosa significa la riadozione del bando?

La “riadozione” di un bando è un atto con cui la pubblica amministrazione, pur non modificando il contenuto della selezione, rinnova formalmente la pubblicazione del provvedimento iniziale. Si tratta di una misura tecnica che serve a rafforzare la validità giuridica dell’intera procedura, spesso in seguito a rilievi formali o contenziosi amministrativi. In questo caso, la riadozione ha avuto lo scopo di confermare ufficialmente la piena efficacia degli atti finora compiuti nel concorso.

Grazie a questo passaggio, tutte le fasi già svolte – comprese le prove scritte e le graduatorie pubblicate – restano in vigore senza dover essere ripetute. L’iter può quindi proseguire per i profili ancora scoperti, garantendo continuità e certezza del diritto sia ai candidati già selezionati sia a quelli ancora in gara.

Pubblicate le buste con le tracce: cosa significa?

Insieme alla riadozione del bando, il Ministero della Difesa ha reso pubblici i codici delle buste che contenevano le tracce d’esame. Si tratta sia delle buste che sono state effettivamente aperte e utilizzate nel corso delle prove, sia di quelle che non sono state estratte.

Questa operazione ha un valore cruciale in termini di trasparenza. Pubblicare i codici consente infatti di dimostrare che le tracce sono state custodite in maniera sicura e che la selezione si è svolta nel rispetto dei principi di imparzialità e casualità. Ogni sessione d’esame prevede infatti un sorteggio casuale tra più tracce predisposte preventivamente: l’apertura delle buste viene verbalizzata e le tracce non selezionate restano sigillate. Rivelare l’identificativo di tutte le buste, comprese quelle inutilizzate, è una garanzia contro qualsiasi sospetto di irregolarità.

La situazione attuale del concorso

Con il bando confermato e la documentazione resa pubblica, il concorso per i 267 funzionari può proseguire regolarmente. I candidati già inseriti in graduatoria non devono temere annullamenti o rifacimenti, mentre per i profili ancora da coprire la procedura proseguirà secondo il calendario stabilito.

Si tratta di un passaggio fondamentale per rafforzare la fiducia nelle procedure pubbliche di selezione del personale, in un ambito – quello della Difesa – che richiede elevati standard di correttezza e trasparenza.

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