Tra il 2009 e il 2024 aumenta il livello di istruzione dei giovani italiani, in particolare tra le donne. Tuttavia, il mercato del lavoro continua a premiare maggiormente gli uomini. L’analisi dell’Osservatorio delle libere professioni di Confprofessioni.
di Alessia Negrini, Osservatorio delle libere professioni
Negli ultimi quindici anni, l’Italia ha registrato progressi importanti nell’istruzione dei giovani. A dimostrarlo è l’aumento della percentuale di ragazzi tra i 15 e i 24 anni che scelgono di dedicarsi esclusivamente agli studi, salita dal 60,5% nel 2009 al 67,2% nel 2024. Questo trend è accompagnato da un netto calo dei giovani con un basso livello di istruzione.
È la fotografia che emerge dall’analisi dell’Osservatorio delle libere professioni di Confprofessioni sulla condizione occupazionale e il livello di istruzione dei giovani nel nostro Paese fra il 2009 e il 2024.
Più laureati, meno giovani con bassa istruzione: la svolta formativa dal 2009 al 2024
Nel dettaglio, nel 2009 quasi il 30% dei giovani adulti possedeva al massimo un diploma di scuola media inferiore; oggi quella quota si è ridotta al 19,3%. Parallelamente, è aumentata la percentuale di chi ha conseguito un titolo di studio universitario o equivalente: dal 20,2% al 31,6%. Restano sostanzialmente stabili, invece, coloro con istruzione secondaria superiore o post-secondaria non terziaria, che passano dal 50,2% al 49,1%.
Donne più istruite degli uomini: nel 2024 quasi il 40% ha una laurea
Se si considera la variabile di genere, dai dati emerge che le donne continuano a primeggiare in termini di scolarizzazione. Nel 2024, quasi il 40% delle giovani tra i 25 e i 34 anni è in possesso di un titolo terziario, contro il 25% dei coetanei maschi. Inoltre, solo il 16% delle donne presenta un basso livello d’istruzione, rispetto al 22,6% degli uomini.
Titolo di studio e occupazione: premiati i più istruiti
I dati mostrano un legame sempre più stretto tra istruzione e lavoro. In generale, tra i giovani di 30-34 anni, solo chi ha un titolo di studio elevato registra un miglioramento nel tasso di occupazione. Per le donne, la maggiore scolarizzazione si traduce in più occupazione: dal 61,2% del passato al 64,8% nel 2024. Per gli uomini, invece, si osserva un lieve calo, dall’83,9% all’82,6%.
Laurea e lavoro: un vantaggio per le donne, ma il gender gap resiste
L’istruzione terziaria ha un impatto positivo sull’occupazione per entrambi i sessi, ma in misura maggiore per le donne, per le quali rappresenta una leva cruciale. Tuttavia, anche tra i laureati, il divario occupazionale di genere persiste: nel 2024, lavora l’82,7% delle donne con istruzione terziaria, contro l’88,4% degli uomini.
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