Si è conclusa l’ultima tornata delle elezioni comunali, che si è svolta domenica 25 e lunedì 26 maggio 2025: spiccano le vittorie del Centro Sinistra, mentre la maggioranza di Governo arretra nelle preferenze. Ecco i dati.


Hanno votato i cittadini di 468 Comuni, chiamati a eleggere sindaci e consigli comunali dopo la scadenza del mandato avvenuta nel secondo semestre del 2024. Di questi, 75 centri contano oltre 15.000 abitanti, mentre 393 sono più piccoli. Nove sono i Comuni capoluogo coinvolti, tre dei quali anche capoluoghi di regione.

Nei centri che avevano votato nel 2020, l’appuntamento elettorale è invece posticipato alla primavera del 2026, dato che il quinquennio amministrativo scadrà nel secondo semestre dell’anno prossimo. Il rinvio è dovuto allo slittamento delle elezioni di cinque anni fa, tenutesi eccezionalmente a settembre per via dell’emergenza sanitaria da Covid-19.

L’eventuale secondo turno è fissato per domenica 8 e lunedì 9 giugno, ma alcuni verdetti sono già chiari.

I risultati delle Elezioni Comunali 2025: il Centro Sinistra “risorge”

I risultati di queste sfide potrebbero incidere sul quadro politico nazionale, offrendo indicazioni utili anche in vista delle elezioni regionali e delle prossime politiche.

Genova cambia colore: Silvia Salis è la nuova sindaca

Il risultato più eclatante arriva da Genova, dove Silvia Salis si impone su Pietro Piciocchi, segnando una decisa svolta politica. L’ex campionessa olimpica riporta il centrosinistra alla guida della città ligure, dopo anni di amministrazione di centrodestra. In conferenza stampa, Salis ha commentato così il risultato: “Credo che questa campagna abbia dimostrato che quando le forze progressiste sono unite, la destra non regge il confronto”.

Successo netto anche a Ravenna, dove Alessandro Barattoni vince al primo turno, confermando il governo progressista della città.

Taranto e Matera al ballottaggio

Scenario ancora aperto invece a Taranto e Matera, dove nessun candidato ha superato il 50% al primo turno. Nel capoluogo ionico si sfideranno tra due settimane Pietro Bitetti, sostenuto da Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra e Azione, e Francesco Tacente, appoggiato da Lega (senza simbolo di partito, ma con la lista “Prima Taranto”) e forze civiche. Tacente ha superato al primo turno il candidato di Fratelli d’Italia e Forza Italia, Luca Lazzaro.

A Matera, invece, l’ex sindaco grillino Domenico Bennardi si ferma all’8% circa, pagando le divisioni interne al cosiddetto “campo largo”. Il secondo turno vedrà in lizza Roberto Cifarelli, espressione del centrosinistra (senza il M5S), e Antonio Nicoletti per il centrodestra.

In entrambi i casi, le coalizioni progressiste arrivano in vantaggio al ballottaggio, ma l’esito resta aperto.

Fratelli d’Italia sotto tono nei capoluoghi

Il partito guidato da Giorgia Meloni, che alle politiche aveva raccolto ampio consenso, non riesce a replicare il risultato nelle città più grandi. A Matera e Taranto si ferma attorno al 10%, mentre a Ravenna – dove registra il miglior dato – non supera il 17%. Una performance complessivamente deludente per FdI, che non riesce a imporsi nei Comuni più rilevanti.

Affluenza: dati stabili, ma cali in Emilia e Piemonte

La partecipazione elettorale si attesta al 56,29%, in lieve calo rispetto al 56,32% della precedente tornata. Un risultato in linea con la tendenza generale degli ultimi anni, ma con differenze regionali significative.

L’Umbria si distingue per il dato più alto, con un’affluenza del 64,30%. All’estremo opposto, l’Emilia-Romagna registra la percentuale più bassa, con solo il 50,25% degli aventi diritto alle urne.

In Campania, dove si voterà anche per le regionali, ha partecipato il 57,35% degli elettori, segnando però un deciso calo rispetto al 66,08% di cinque anni fa. Anche in Piemonte si assiste a una flessione: dal 69,51% del 2020 al 60,49% attuale.

Focus città: Genova cresce, Ravenna in calo

Tra i grandi centri, Genova registra un importante incremento nella partecipazione, con il 51,94% degli elettori al voto, contro il 44,26% del 2020. A Ravenna, invece, si è recato alle urne meno di un elettore su due (49,54%), in calo rispetto al 54,08% precedente.

Taranto registra un miglioramento: l’affluenza sale al 56,60% rispetto al 52,21% di cinque anni fa. In Basilicata, invece, si osserva una diminuzione: ha votato il 65,20% degli aventi diritto, contro il 70,83% della tornata precedente. Ora l’attenzione si sposta su Taranto e Matera, dove centrodestra e centrosinistra si contenderanno la vittoria finale nel turno di ballottaggio previsto per il secondo weekend di giugno.