Non solo tristi primati, una legge, quella italiana sull’obesità come malattia, che potrebbe cambiare la percezione di un fenomeno mondiale e globalizzato, tipico delle società del benessere.


Una legge come questa può significare “assicurare ai pazienti un accesso migliore alle cure e garantire finanziamenti che nei prossimi anni permettano di gestire in modo autonomo le azioni di prevenzione” secondo il primo commento di Iris Zani, Presidente di Amici Obesi e di FIAO – Federazione Italiana Associazioni Obesità, che ha espresso grande soddisfazione al primo step della norma, che mostra ampio interesse anche per tutte le strategie di prevenzione.

Obesità come malattia, primo sì alla prima legge italiana e nel mondo in materia

È stata approvata alla Camera dei deputati la proposta di legge 741, a prima firma Pella, “Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità”: con 155 voti a favore, 103 astenuti e zero contrari, il testo di legge incassato, dunque, il sì della Camera e passa ora all’esame del Senato. È questa la notizia, diffusa nei giorni scorsi, del primo SI raccolto alla camera dei deputati per la proposta di legge finalizzata al riconoscimento dell’obesità come malattia, che ne inserisce le prestazioni nei LEA a carico del SSN: sarebbe la prima legge al mondo di questo tipo.

I LEA previsti e definiti dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 gennaio 2017 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 marzo 2017 sono i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza.

Risultanti dal lavoro condiviso di Stato, Regioni, Province autonome e Società scientifiche, predisposto in attuazione della Legge di stabilità 2016, che ha vincolato 800 milioni di euro per l’aggiornamento dei LEA.

Il DPCM 12 gennaio 2017 , tra le altre specifiche, definisce le attività, i servizi e le prestazioni garantite ai cittadini con le risorse pubbliche messe a disposizione del Servizio sanitario nazionale, ridefinisce e aggiorna gli elenchi delle malattie rare e delle malattie croniche e invalidanti che danno diritto all’esenzione dal ticket e introduce la centralità  della prevenzione collettiva e sanità pubblica, che comprende tutte le attività di prevenzione rivolte alle collettività ed ai singoli.

Il contenuto della proposta di legge

Il testo della proposta di legge, che si compone di 6 articoli, prevede il riconoscimento dell’obesità come una malattia inserendone le prestazioni nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e ponendola a carico del Servizio sanitario, e si caratterizza per un approccio alla lotta alla malattia con un importante spinta, e investimento, sulla prevenzione, cura e sensibilizzazione sociale.

Il testo del disegno di legge, che ora proseguirà il suo iter camerale prima di divenire legge, vede una grande innovazione nel cambio radicale di prospettiva riguardo l’obesità, che qui viene considerata non più semplice approccio errato al cibo, che vede quindi una diretta responsabilità del soggetto colpito, ma vera e propria malattia.

I sei articoli del ddl

Vediamo più nel dettaglio i sei gli articoli di cui si compone il disegno di legge.

Articolo 1

Come spesso accade, enuncia i princìpi e le finalità del progetto di legge, unico a normare le materie di prevenzione e cura dell’obesità, al fine di garantire la tutela della salute e il miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti affetti da questa patologia. Viene poi stabilito che l’obesità, correlata ad altre patologie di interesse sociale, è una malattia “progressiva e recidivante” tende quindi a peggiorare all’aumentare dell’età e tende a ripresentarsi anche una volta sia stata superata.

Articolo 2

Prevede che, al fine di garantire equità ed accesso alle cure, i soggetti affetti da obesità usufruiscono delle prestazioni contenuti nei livelli essenziali di assistenza erogati dal Servizio sanitario nazionale.

Articolo 3

Modificato in sede referente, dispone che per il finanziamento di un programma nazionale per la prevenzione e la cura dell’obesità sia autorizzata la spesa di 700.000 euro per l’anno 2025, 800.000 euro per l’anno 2026 e di 1,2 milioni di euro a decorrere dall’anno 2027.

Articolo 4

Prevede l’istituzione dell’Osservatorio per lo studio dell’obesità (OSO), presso il Ministero della salute, composto da tre funzionari nominati con decreto del Ministro della salute, con compiti di monitoraggio, studio e diffusione degli stili di vita della popolazione italiana. Anche questa è una novità importante, che permetterà un continuo flusso di dati e di statistiche     operando con strutture, mezzi e personale in dotazione al Ministero della salute. Ai componenti dell’OSO non spettano compensi, gettoni di presenza, rimborsi di spese o altri emolumenti.

Articolo 5

Attribuisce al Ministero della salute il compito di individuare, promuovere e coordinare azioni di informazione, sensibilizzazione e di educazione rivolte alla popolazione e autorizza, con queste finalità, la spesa di 100.000 euro annui a decorrere dall’anno 2025.

Tutte queste azioni dovranno contenere anche attività formative-didattiche e finalizzate a sviluppare la conoscenza di un corretto stile di alimentazione e di nutrizione, oltre a favorire la pratica dell’attività fisica e la lotta contro la sedentarietà, anche mediante le amministrazioni locali, gli istituti scolastici, le farmacie, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e le reti socio-sanitarie di prossimità.

Articolo 6

Infine quest’articolo prevede racchiude tutte le disposizioni finanziarie, recitando come gli oneri derivanti dall’attuazione degli articoli 3 e 5, pari a 1,2 milioni di euro per l’anno 2025, a 1,3 milioni di euro per l’anno 2026 e a 1,7 milioni di euro a decorrere dall’anno 2027, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo previsto dalla legge di bilancio per il 2025.

Prossimi step

Si aspetta ora la conclusione del cammino istituzionale della innovativa norma, nel frattempo insieme ai molti segnali di apprezzamento sono arrivati anche alcune raccomandazioni come quella di Iris Zano, Presidente di Amici Obesi e di FIAO che auspica, insieme alla chiusura positiva dell’attuale iter, il riconoscimento dell’obesità come malattia cronica con approvazione del Piano Nazionale Cronicità, un passo fondamentale per lo sviluppo di un sistema di prevenzione e accesso alle cure più efficace e per una gestione omogenea su tutto il territorio nazionale