chiarimenti Anac per le stazioni appaltanti interdittiva antimafiaEcco alcune utili indicazioni fornite recentemente dall’Anac alle stazioni appaltanti per quanto riguarda l’interdittiva antimafia emanata dal Prefetto.


L’indicazione fornita dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) è stata resa pubblica attraverso il Parere di precontenzioso numero 159 datato 26 marzo 2024. Questo parere è stato richiesto dall’Amministrazione provinciale di Caserta, situata in Campania, per ottenere chiarimenti su una questione specifica. La situazione in questione riguardava una procedura aperta relativa all’adeguamento sismico e alla messa in sicurezza del liceo scientifico Fermi di Aversa, per la quale era stata stabilita una base di gara di quasi due milioni e mezzo di euro.

In sostanza, l’Amministrazione provinciale di Caserta ha chiesto all’Autorità di fornire indicazioni riguardo a come gestire una situazione specifica all’interno di questa procedura di appalto, e il parere emesso dall’ANAC ha chiarito il comportamento che la Stazione Appaltante deve adottare in relazione all’interdittiva antimafia emessa dal Prefetto, con implicazioni significative sull’aggiudicazione dell’appalto stesso.

Interdittiva antimafia, i chiarimenti Anac per le stazioni appaltanti

Secondo quanto specificato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) nel Parere di precontenzioso n.159 del 26 marzo 2024, la Stazione Appaltante è tenuta ad adeguarsi agli accertamenti condotti dal Prefetto anche in presenza di un esito di un’interdittiva antimafia successivo all’aggiudicazione dell’appalto.

In primo luogo ha sottolineato che la Stazione Appaltante deve rispettare l’interdittiva antimafia emessa dal Prefetto, procedendo quindi all’annullamento dell’aggiudicazione in autotutela nel caso in cui il concorrente perda il requisito dell’assenza di tentativi di infiltrazione mafiosa. Questo vale anche nel caso in cui il provvedimento interdittivo sia oggetto di impugnativa da parte dell’operatore economico aggiudicatario.

Inoltre l’Autorità ha aggiunto che le informazioni interdittive che sopraggiungono dopo l’aggiudicazione costituiscono un elemento logico antecedente nel procedimento di evidenza pubblica e hanno un effetto viziante, che non rende automaticamente caduche le aggiudicazioni, ma richiede un’azione specifica per rimuoverle. Pertanto, il riferimento chiaro alla documentazione antimafia emessa dal Prefetto non lascia spazio per esclusioni basate su accertamenti e valutazioni autonome della Stazione Appaltante.

Il testo del parere

Qui il documento completo.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it