Il ministero per lo Sviluppo economico ha dato vita, in collaborazione con quello dell’Interno, quello degli Esteri, quello del Lavoro e quello degli Affari sociali, ad una serie di misure che snelliranno le procedure per le start up innovative avviate da imprenditori extra-Ue sul suolo italiano.
L’operazione, frutto di un progetto chiamato Italia Startup Visa, faciliterà la vita di tali imprese, anzitutto, snellendo le procedure necessarie ai cittadini che non fanno parte dell’Unione europea per ottenere il visto di ingresso per lavoro autonomo. Un comunicato del Mise precisa che, tra le novità più significative, c’è la centralizzazione della procedura di concessione del visto in capo a un unico Comitato tecnico, insediato presso il Ministero dello sviluppo economico, composto da rappresentanti di associazioni riconosciute e qualificate, a valenza nazionale e fortemente legate all’universo delle startup.
Tale comitato avrà 30 giorni di tempo per valutare la domande di chi ne fa richiesta, che dovrà essere accompagnata dal proprio curriculum accademico e professionale. Dovranno essere, inoltre, presenti tutte le informazioni – in maniera dettaglia – riguardanti la propria idea di business, che tipo diprodotto si intende sviluppare e quale dovrà essere il suo mercato di riferimento.
Tale procedura sarà ulteriormente semplificata se chi presenterà la domanda dimostrerà che la propriastart up innovativa ha la disponibilità, da parte di un incubatore certificato, ad essere accolta nelle sue strutture. “L’unico parametro economico-finanziario richiesto – aggiunge il Mise – è la disponibilità di risorse, dedicate alla startup, pari ad almeno 50.000 euro, incluso il valore dei servizi che eventualmente l’incubatore certificato presterà alla nuova impresa”.
FONTE: CGIA Mestre