Roma, 25 giugno 2025 – “Utilizzo dell’IA nelle pubbliche amministrazioni, come cambiano l’organizzazione del lavoro, le forme e le modalità di rappresentanza (sindacale)” – Convegno organizzato da FLP e CONSENSO
Un tavolo di lavoro multidisciplinare e trasversale, all’insegna del richiamo alla concretezza e avviare azioni reali che rendano l’Intelligenza Artificiale non solo un tema da ‘spot’ del quale parlare bene – o male in alcuni casi – ma un valore aggiunto per le pubbliche amministrazioni alle prese con sfide sempre più complesse, territori che cambiano e cittadini sempre più esigenti e capaci di utilizzare le più moderne tecnologie.
Il quadro dell’Intelligenza Artificiale nelle PA secondo Istat
Un ricchissimo programma di interventi di alto livello si sono alternati intorno al tavolo di discussione nella sede romana del CNEL , portando ciascuno un particolare punto di vista e spunti di riflessione. A partire dall’analisi di scenario di Michele Camisasca, Direttore Generale Istat che ha tracciato numeri e linee guida del ‘fenomeno’ Intelligenza Artificiale applicato al mondo PA, un dato su tutti mostra come nel 42% delle Pubbliche Amministrazioni si utilizzano sistemi di IA per migliorare l’efficienza/efficacia operativa.
Una crescita esponenziale di questi strumenti che fa sorgere quale principale sfida quella di affrontare e colmare i rischi derivanti da una ‘mancanza di competenza’ nel personale impiegato, anche dirigenziale. Non a caso ben il 68% delle Istituzioni individua come principale ostacolo ad una piena digitalizzazione del sistema PA una mancanza di competenze interne alle pubbliche amministrazioni.
Vi è infine un problema di economie e di programmazione, visto che questi sistemi quanto applicati al sistema PA non sono privi di costi, manca però una adeguata programmazione economica delle risorse necessarie, oltre ad una nota limitata capacità di accedere a fondi Europei o Nazionali per provvedere a coprire questo tipo di costi.
IA e procedimenti anticorruzione: l’esperienza dell’Agenzia per l’Italia Digitale
Chiara Giacomantonio, Direttore Agid (Agenzia per l’Italia digitale – Amministrazione, funzionamento e vigilanza) ha ricordato come l’utilizzo dell’IA in procedimenti anticorruzione ad esempio ha dimostrato una altissima efficienza e come prima di immaginare un utilizzo a tappeto di queste nuove tecnologie vadano affrontati problemi annosi e strutturali del sistema lavoro e PA, quali il gender gap ed il digital divide, il divario digitale tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie dell’informazione e chi ne è escluso, in modo parziale o totale, con differenze anche geograficamente e territorialmente rilevanti.
Formazione e contrattazione: le proposte di FLP
Il ‘padrone di casa’ Marco Carlomagno, Segretario Generale FLP (Federazione di Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche) tra le molte sollecitazioni sollevate, ha ribadito l’importanza della formazione a livello sindacale e strutturale nelle PA ed ha lanciato l’idea di andare ad inserire dentro i contratti in via di rinnovo anche una specifica relativa all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale.
L’approccio di ARAN all’Intelligenza Artificiale nei futuri contratti
Il Presidente Aran(Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) Antonio Naddeo, in merito al tema dei contratti futuri e del pericolo di spersonalizzazione ha dichiarato come
Per tutte le organizzazioni, pubbliche e private, l’intelligenza artificiale è e sarà uno strumento utile. Ma essendo uno strumento dovrà essere utilizzata bene e soprattutto dovranno cambiare le organizzazioni. Anche Aran è pronta alla sfida del cambiamento indotta dalla IA.
IA e settori sensibili: il punto di vista del settore sanitario
Sebastiano Capurso, Presidente Anaste – l’Associazione nazionale che rappresenta le imprese private di assistenza residenziale agli anziani, sia auto che non autosufficienti – ha portato il focus sulle tematiche legate alle professioni sanitarie, così particolari nella loro componente umana e di contatto, che di certo possono trovare giovamento da strumenti AI molto focalizzati sulla precisione dei risultati, ma necessitano di un allert riguardo il pericolo di disumanizzazione del rapporto paziente-medico/paziente-infermiere.
Competenze digitali PA e semplificazione amministrativa
Gli interventi si sono protratti fino circa le ore 13:30 con un alternarsi di voci provenienti da contesti e posizioni differenti ma in gran parte allineati rispetto alle urgenze da affrontare per rimanere al passo.
Tutti hanno convenuto e sposato la posizione del Presidente Naddeo e di altri relatori, poi, secondo la quale è urgente una fotografia delle competenze già interne alle PA al fine di meglio utilizzare le risorse di cui si dispone ed eventualmente dotarsi di aggiuntive.
Allo stesso modo tantissimi, se non la totalità, dei relatori hanno convenuto sul fatto che nessuna Intelligenza Artificiale potrà mai operare al meglio delle proprie possibilità se si va ad applicare su procedure e processi amministrativi farraginosi, quindi l’urgenza continua a rimanere quella di provvedere ad una reale semplificazione delle procedure e dei procedimenti a monte delle applicazioni possibili, altrimenti nessun chatbot sarà in grado di muoversi, tantomeno di essere utile, nei pantani di una burocrazia farraginosa e complessa.
Il ruolo strategico del decisore pubblico
È evidente che il ruolo del decisore pubblico è fondamentale per una attività di regolazione e legislativa.
si legge nel comunicato stampa diffuso in occasione dell’iniziativa, a latere del convegno/tavola rotonda. Al passo con queste profonde trasformazioni. Occorre sviluppare una visione strategica di medio e lungo periodo che introduca meccanismi capaci di garantire l’efficientamento della PA, e contemporaneamente, la gestione dell’impatto sociale che l’AI determinerà in questo settore.
Nuove competenze, lavoro ibrido e supporto decisionale AI
È necessario altresì ripensare e aggiornare le attuali famiglie e profili professionali, valorizzando e sviluppando le professionalità tipiche delle attività delle Pubbliche Amministrazioni come quelle giuridiche, economiche, statistiche, ispettive, correlandole alle nuove tecnologie e alla necessaria riscrittura dei processi lavorativi.
Lo scenario prevede che cambieranno i modelli organizzativi, con più lavoro in remoto, team interfunzionali, strumenti di collaborazione basati su AI e crescerà la centralità del decision making supportato da algoritmi.
IA, trasparenza e ruolo dei sindacati nel lavoro pubblico
Il ruolo dei sindacati, secondo le suggestioni risultate dal tavolo di lavoro, è (sarà) quello di occuparsi della trasparenza degli algoritmi, della privacy dei dati dei lavoratori, oltre che vigilare sull’applicazione dell’AI nelle valutazioni delle performance.
L’AI rappresenta una sfida cruciale per il lavoro pubblico e per i sindacati: potrà essere un volano per l’innovazione e una pubblica amministrazione più efficace, ma solo se accompagnata da una forte governance democratica, tutele e contrattazione collettiva moderna.
Leggi anche: Il censimento AgID sull’Intelligenza Artificiale nella PA: stato, sfide e potenzialità
Il video dell’evento
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