All’Istituto “Ettore Majorana-Bachelet” di Santa Maria a Vico, dove il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri ha incontrato studenti, cittadini e rappresentanti istituzionali: evento partecipato, ma fonti di stampa locali sollevano polemiche per alcune inchieste collegate al Sindaco del Comune.


L’iniziativa, promossa con il sostegno dell’Amministrazione comunale, ha rappresentato per molti un’occasione di riflessione collettiva su temi cruciali come il rispetto delle regole, l’impegno civile e il contrasto alla criminalità organizzata.

Nel corso dell’evento, Gratteri ha scelto di rivolgersi direttamente ai giovani, parlando con chiarezza di responsabilità individuale, educazione, e ruolo delle famiglie nella costruzione di una società giusta. Il magistrato, da sempre in prima linea contro le mafie, ha sottolineato come lo studio e la consapevolezza civica siano strumenti essenziali per sottrarsi alle logiche del malaffare.

Le sue parole hanno suscitato attenzione e partecipazione, in un dialogo serrato e spontaneo con gli studenti, che hanno potuto porgli domande e riflettere sul senso profondo della giustizia.

Gratteri a Santa Maria a Vico: le polemiche espresse dalla stampa locale per le inchieste legate al Sindaco

Il Sindaco Andrea Pirozzi ha voluto ringraziare pubblicamente il procuratore per la sua presenza e per il coraggio dimostrato in anni di attività in territori difficili, esprimendo apprezzamento anche nei confronti della magistratura e delle forze dell’ordine, recentemente protagoniste di importanti operazioni giudiziarie sul territorio.

Tuttavia, proprio la figura del primo cittadino ha generato qualche perplessità tra alcuni osservatori. A sollevare dubbi è stato il quotidiano di inchiesta Casertace.net, che ha riportato come lo stesso Pirozzi risulti indagato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, insieme ad altre venti persone, tra cui politici, esponenti della criminalità organizzata e imprenditori locali.

Le accuse ipotizzate, come riferito dal giornale, sarebbero gravi e riconducibili a presunti legami con i clan attivi nella zona. In un passaggio particolarmente duro, Casertace afferma: “Noi queste intercettazioni le ripubblicheremo tutte, costi quel che costi, perché l’impunità di cui hanno goduto Pirozzi e la sua amministrazione… rappresenta una delle peggiori pagine di malagiustizia mai verificatesi in questa provincia.”

Una posizione netta, che ha riacceso il dibattito pubblico sulla coerenza tra la promozione dei valori della legalità e le ombre giudiziarie che investono alcune figure istituzionali.

Ma altre inchieste “alleggeriscono” la posizione del Comune

A completare il quadro va tuttavia detto che, un’altra testata locale, CasertaNews.it, ha invece riportato un esito giudiziario di segno opposto, in cui il Comune di Santa Maria a Vico è stato riconosciuto come parte lesa in un procedimento per truffa legato a canoni cimiteriali non versati da un concessionario privato.

La sentenza ha disposto la restituzione di oltre 66mila euro all’Ente, sollevando i cittadini da possibili ricadute economiche e riconoscendo la loro totale estraneità ai fatti. “Un risultato importante per la collettività”, ha commentato il sindaco Pirozzi, che ha sottolineato come la decisione confermi il corretto operato dell’Amministrazione in quella vicenda specifica.

Alcune considerazioni su questi fatti

L’incontro con Gratteri resta, per la comunità scolastica e i tanti presenti, un momento di forte impatto simbolico. La partecipazione delle istituzioni, la disponibilità al confronto e la possibilità per i giovani di interagire con una figura di alto profilo nella lotta alla criminalità hanno rappresentato un’opportunità educativa di grande valore. Ma è evidente come, nel contesto locale, il tema della legalità si intrecci inevitabilmente con le vicende giudiziarie che coinvolgono alcuni protagonisti della vita pubblica.

In un territorio spesso segnato da dinamiche complesse, eventi come questo assumono un significato ancora più denso: da un lato l’impegno delle istituzioni scolastiche e civili nella diffusione di una cultura della legalità; dall’altro, la necessità di vigilare affinché chi è chiamato a rappresentare la cittadinanza sia effettivamente estraneo a qualsiasi forma di compromissione. La legalità, in fondo, non è solo un valore da celebrare, ma anche una pratica da esercitare con coerenza, trasparenza e rigore.