Stimato dai ricercatori del Cnr il valore dell’energia elettrica di origine fotovoltaica sul mercato elettrico in Italia (Ipex). I team di Francesco Meneguzzo a Firenze e Mario Pagliaro a Palermo pubblicano oggi su ‘Energy Science & Engineering’ un modello che simula e predice i prezzi medi mensili dell’elettricità nelle ore di punta, oltre a predire quale sarebbe lo scenario del mercato elettrico in Italia senza i 18 GigaWatt) di potenza fotovoltaica installata.
“L’effetto della generazione di energia solare- dicono Meneguzzo e Pagliaro- si traduce in una riduzione del prezzo di circa 2.9 euro per ogni MegaWattora generato per ogni 1.000 MW addizionali di produzione elettrica solare”. Se la domanda fosse rimasta ai valori del 2007, quando iniziò il boom del fotovoltaico, “il risparmio sarebbe stato di 4.5 euro per megawattora”.
Lo studio identifica “una fortissima relazione fra il valore economico dell’energia fotovoltaica sul mercato elettrico italiano (Ipex) e la domanda complessiva di elettricità, e ha importanti conseguenze sulle azioni di politica energetica e ambientale sui sussidi, gli usi finali dell’elettricità e la promozione di specifiche tecnologie del fotovoltaico”.
In altre parole, “se con la crisi dei consumi elettrici almeno il 30% dei sussidi al fotovoltaico sono stati riassorbiti dalla diminuzione indotta sul prezzo di tutta l’elettricità, in caso di consumi costanti il peso dei sussidi si sarebbe dimezzato“.
“Adottare su vasta scala l’elettricità tanto nel riscaldamento degli edifici che per l’autotrazione- dicono i ricercatori Cnr Francesco Meneguzzo a Firenze e Mario Pagliaro a Palermo- non solo darà un ulteriore contributo al risanamento ambientale all’autonomia energetica dell’Italia; ma è conveniente innanzitutto dal punto sistema economico: perché farà risalire i consumi aumentando radicalmente il valore dell’energia elettrica pulita prodotta”.
Preceduta solo dalla Germania, l’Italia è il secondo Paese al mondo per potenza fotovoltaica installata. Gli incentivi pubblici garantiti per 20 anni alla produzione effettiva di energia da parte degli impianti installati fra il 2007 e la metà del 2013 fa sì che gli impianti siano accuratamente manutenuti, assicurando ormai all’Italia una copertura del 7% del proprio fabbisogno elettrico complessivo attraverso il fotovoltaico.
“Una simile quota non ha eguali nel mondo– ricorda infine il Cnr- in primavera e in estate la tecnologia ha trasformato il mercato, arrivando a coprire in modo strutturale il 15-20% del fabbisogno diurno lavorativo (e quasi il 50% per quello festivo)”.
FONTE: DIRE – Agenzia di Stampa Quotidiana (www.dire.it)