Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto che definisce il calendario ufficiale con le date delle elezioni comunali, dei ballottaggi e dei referendum del 2025.
L’approvazione del decreto stabilisce così un quadro chiaro e definitivo per le prossime tornate elettorali, introducendo misure volte a favorire una maggiore partecipazione al voto, soprattutto per chi si trova temporaneamente lontano dalla propria città.
Le date per le elezioni comunali e per i referendum 2025
Tra le principali novità introdotte, vi è la possibilità di votare nell’arco di due giorni: le urne saranno aperte la domenica dalle 7 alle 23 e il lunedì dalle 7 alle 15.
Le elezioni amministrative si terranno il 25 e 26 maggio, mentre l’election day, che includerà anche i referendum, coinciderà con i ballottaggi previsti per l’8 e il 9 giugno. In queste date saranno chiamati alle urne 124 comuni appartenenti sia alle regioni a statuto ordinario sia a quelle a statuto speciale, come Sardegna e Sicilia.
Tuttavia, altre consultazioni amministrative seguiranno un calendario differente già stabilito: il 13 e 14 aprile si voterà nei quattro comuni del Friuli Venezia Giulia interessati da scioglimento anticipato, mentre il 4 maggio sarà la volta dei 268 comuni del Trentino-Alto Adige. La Valle d’Aosta, invece, manterrà la scadenza naturale del mandato e organizzerà le elezioni in autunno per 65 comuni.
Complessivamente, il quadro delle amministrative del 2025 prevede il coinvolgimento di 461 comuni su un totale di 7.896, pari al 5,8% del totale nazionale. Tra questi, 114 si trovano in regioni a statuto ordinario (24,7%) e 347 in regioni a statuto speciale (75,3%).
Inoltre, 74 comuni appartengono alla categoria dei centri con popolazione superiore alla soglia stabilita dalla normativa elettorale (16,1%), mentre i restanti 387 rientrano tra quelli inferiori (83,9%). Infine, saranno rinnovate anchr le amministrazioni di nove capoluoghi di provincia, tre dei quali anche capoluoghi di regione:
- Aosta (si vota in autunno insieme alle elezioni regionali)
- Bolzano (si vota il 4 maggio)
- Genova, Matera, Nuoro, Pordenone (13 e 14 aprile)
- Ravenna, Taranto, Trento (4 maggio).
La grande novità: regolamentato il voto dei fuori sede
Un’importante novità riguarda il diritto di voto per i cittadini temporaneamente domiciliati in una provincia diversa da quella di residenza. In occasione dei referendum dell’8 e 9 giugno, sarà nuovamente possibile per studenti, lavoratori e persone in cura lontano dal proprio comune di residenza esercitare il diritto di voto fuori sede, come già sperimentato nelle elezioni europee.
Secondo quanto previsto dalla bozza del decreto elezioni, questa misura si applicherà a chi risulta domiciliato altrove per almeno tre mesi nel periodo in cui si svolgeranno le consultazioni referendarie. Per usufruire di questa possibilità, gli elettori fuori sede dovranno presentare un’apposita richiesta al comune di residenza, allegando la documentazione che attesti il domicilio temporaneo.
Le modalità operative verranno definite dettagliatamente con un’apposita circolare ministeriale, che preciserà anche le tempistiche per la presentazione delle domande e i criteri di verifica. Gli aventi diritto potranno così esprimere il proprio voto in un seggio speciale istituito nel comune di domicilio, garantendo così la partecipazione al referendum senza dover affrontare viaggi onerosi o disagi logistici.