cronache-forum-pa-emilia-romagnaSi è concluso da poco il Forum Pa 2023 ed è tempo di bilanci. Al di là dei numeri che confermano l’importanza della manifestazione in termini di afflusso, partecipazione, presenze autorevoli di ministri sottosegretari e super tecnici, per la ricca e variegata offerta formativa ed informativa attraverso più di 200 eventi tra seminari, workshop, arene, tavoli di confronto, purtroppo rimarrà l’ombra lunga della devastante alluvione che contestualmente ha colpito la Regione dell’Emilia Romagna e in particolare le provincie romagnole.

Si potrebbe lecitamente domandare ma qual è la correlazione tra il Forum Pa e un evento di tale gravità? Ciò che potrebbe sembrare ad un primo sguardo una forzatura a guardare bene non lo è.

Il Forum PA è una manifestazione che parte dal 1990 e nel corso della sua storia si è andata evolvendo da manifestazione vetrina della pubblica amministrazione, momento di scambio tra cittadini e amministratori fino a diventare specie nelle ultime edizioni un’occasione importante di informazione, aggiornamento, formazione, una sorta di grande operazione trasparenza focalizzata di anno in anno su una tematica specifica.blank

Quest’anno il tema è stato “ripartire dalle persone” e allora fornisco la mia testimonianza di frequentatrice assidua della manifestazione.

Circa 12 anni fa mi trovai a scrivere un articolo in cui si raccontava dell’alluvione che aveva colpito Genova, era 2011 e precisamente il 4 novembre. Anche allora l’alluvione si verificò a seguito delle fortissime precipitazioni che in poche ore sommersero e travolsero le zone di Genova e provincia con livelli di acqua superiori ai 500 mm.

Ebbene nonostante sia trascorsa più di una decade e il problema del cambiamento climatico abbia assunto una rilevanza mondiale assoluta, sembra che si faccia sempre troppo poco e mai abbastanza . La crisi climatica è come un male incurabile che procede in modo progressivo e inesorabile. È un problema che non solo non ha confini, ma non può essere affrontato in modo settoriale.

blankGià allora nello scrivere un articolo non potevo che sottolineare la necessità ma anche l’urgenza di investire sul territorio, sulla prevenzione, sul monitoraggio dei bacini idrici, sull’impedire abusi edilizi e tutti quei fenomeni di erosione che sono prodromici a eventi come quello dell’Emilia Romagna.  Ora siamo di nuovo a raccontare qualcosa che ci appare inevitabilmente come la cronaca dell’ennesimo disastro annunciato, alla conta dei danni e a piangere dinnanzi a immagini di persone che hanno perso tutto, perfino la vita.

E allora mi chiedo la Pubblica Amministrazione tutta, gli enti locali e le amministrazioni centrali, il Ministero dell’Ambiente e gli organi di controllo la Protezione Civile presenti anche quest’anno al Forum PA, come si sentivano ascoltando la notizia di questa ennesima tragedia?

Vite umane spezzate, danni economici di miliardi di euro, un territorio lacerato e irriconoscibile, un’agricoltura ed un’economia in ginocchio da far ripartire…

E mentre in Romagna si iniziava a spalare nel fango, al Forum della PA si continuava a parlare di transizione Ecologica, fondi del PNRR, certificazione di parità di genere e tante altre bellissime iniziative progetti e programmi che guardano al futuro come se non si dovesse fare i conti con un passato mai superato, con incuria e mala gestione del territorio che hanno contraddistinto il nostro Paese.

Insomma mentre dentro al Palazzo dei Congressi dove si teneva la manifestazione si parlava del futuro, la Romagna veniva travolta e sommersa dall’alluvione.blank

Non sarebbe male poter auspicare che una manifestazione così importante possa sempre di più trasformarsi da dialogo autoreferenziale tra PA e operatori a momento di ascolto reale istanze più profonde e sentite delle persone, delle imprese, del territorio ma soprattutto possa diventare il luogo nel quale la PA rendiconta al cittadino quanto è stato fatto per affrontare i problemi più seri ed improcrastinabili, e tra questi senz’altro quello legato al cambiamento climatico.

 


Fonte: articolo di Francesca Liani