Cacciatori aggrediscono una responsabile di rifugio per animali, rea di aver difeso i suoi cani: caos e violenza nei pressi di Perugia.


Una mattinata drammatica si è consumata a Pantano, alle porte di Perugia, dove Francesca Paxia, presidente dell’associazione “Sulle orme di Enea”, è stata vittima di un’aggressione fisica e verbale da parte di un gruppo di cacciatori.

I cacciatori la aggrediscono per avere difeso i suoi cani: accade a Perugia

L’episodio si è verificato nei pressi del rifugio per animali che Paxia gestisce, quando ha chiesto ai cacciatori di recuperare i loro cani da caccia, che stavano terrorizzando gli ospiti della struttura. La vicenda è stata denunciata sui social e successivamente alle autorità competenti.

Una mattinata di caos e panico

Secondo il racconto della presidente, una muta di cani da cinghiale, apparentemente lasciati liberi dai cacciatori, si è scatenata intorno al rifugio, creando una situazione di estrema tensione. Gli animali, ospiti del centro, tra cui pecore, capre, gatti e altri esemplari in difficoltà o con particolari esigenze sanitarie, sono stati presi dal panico. “Era un vero inferno – racconta Paxia – con urla, latrati, pecore che si schiantavano contro le recinzioni e gatti terrorizzati che si rifugiavano sugli alberi”.

La situazione si è aggravata ulteriormente quando la donna, decisa a porre fine al caos, ha affrontato i cacciatori per chiedere di recuperare i cani. La reazione del gruppo, però, sarebbe stata violenta: Paxia ha riportato un trauma cranico causato da colpi alla testa, mentre la figlia sedicenne, accorsa per aiutare, è stata bersaglio di insulti volgari e minacce verbali.

La denuncia sui social

In un lungo post condiviso sui social, corredato da foto e video, la presidente ha descritto nei dettagli quanto accaduto, sottolineando i rischi che si corrono quando si tenta di proteggere animali indifesi. “Non potevo fare altro che affrontarli, pur sapendo cosa rischiavo”, ha scritto, aggiungendo che i cacciatori, invece di collaborare, avrebbero bloccato il suo passaggio e ritardato volutamente il rientro a casa.

Nel frattempo, la situazione all’interno del rifugio si faceva sempre più critica. Un cane epilettico ha avuto un attacco, mentre altri animali cercavano rifugio spaventati. La figlia, in lacrime e infangata, è stata costretta a intervenire per cercare di salvare gli animali.

Qui il video.

Le autorità intervengono

L’arrivo dei carabinieri ha posto fine alla spirale di violenza, ma non ha placato la tensione. Paxia ha dichiarato che i cacciatori, anche di fronte alle forze dell’ordine, avrebbero mantenuto un atteggiamento derisorio. La vicenda ha suscitato un’ondata di indignazione sui social, con molti utenti che hanno espresso solidarietà alla presidente e alla sua famiglia.

Una riflessione sulla tutela degli animali e della sicurezza

L’episodio solleva interrogativi non solo sulla gestione delle attività venatorie, ma anche sulla tutela di chi si dedica alla protezione degli animali. Il rifugio “Sulle orme di Enea” rappresenta un luogo di salvezza per decine di animali malati o in difficoltà, un’oasi di pace che in quel giorno si è trasformata in un campo di battaglia.

Francesca Paxia, pur ancora provata dall’accaduto, ha ribadito il suo impegno per la salvaguardia degli animali: “La nostra oasi, costruita con sacrifici e amore, è tornata tranquilla, ma ciò che è successo non deve mai più ripetersi”.