Anche per il mese di maggio 2025 c’è la possibilità di ritardi nei pagamenti dell’assegno unico universale, il contributo mensile destinato alle famiglie con figli a carico.


Rallentamenti nell’erogazione del beneficio che potrebbero generare disagi, soprattutto tra i nuclei con minori risorse economiche, già provati dall’attesa di una misura che rappresenta per molti un sostegno fondamentale per affrontare le spese quotidiane.

Il contributo alle famiglie e le ultime novità

L’assegno unico, erogato dall’INPS, è nato con l’obiettivo di riordinare e rendere più efficiente il sistema degli aiuti alla genitorialità, sostituendo e accorpando diverse precedenti forme di supporto economico. Spetta a tutti i nuclei con figli, senza distinzioni legate allo stato lavorativo dei genitori, fino alla maggiore età dei minori o fino ai 21 anni se inseriti in percorsi di studio, tirocinio o formazione.

L’importo, aggiornato annualmente anche in base all’inflazione, varia in base all’indicatore ISEE e ad alcune condizioni specifiche, come la presenza di più figli, minori con disabilità, bambini piccoli o madri under 21. Secondo quanto indicato dalla circolare INPS n. 33/2025, alcune maggiorazioni prevedono:

  • fino a 85,40 euro mensili dal terzo figlio in su (in base all’ISEE),
  • tra 97,70 e 120,60 euro per figli con disabilità, a seconda del grado,
  • 23 euro al mese per ogni madre con meno di 21 anni.

I motivi degli eventuali ritardi nei pagamenti dell’assegno unico a maggio 2025

L’INPS, con il messaggio n. 111 del 13 gennaio 2025, ha confermato che i bonifici per maggio saranno avviati da martedì 20, ma non tutti i beneficiari li riceveranno in quella data. Il motivo principale dei ritardi è il passaggio al nuovo sistema Re.Tes., introdotto a marzo, che ha modificato le finestre temporali dei pagamenti. Se prima l’accredito avveniva a metà mese, ora per chi non ha avuto variazioni rispetto al mese precedente la data è stata posticipata stabilmente al giorno 20, quantomeno fino a nuove comunicazioni dell’INPS. Chi invece attende la prima erogazione o ha registrato cambiamenti nell’importo percepito dovrà aspettare la fine del mese.

Questa riorganizzazione, pensata per rendere più omogenea e snella la gestione delle pratiche, ha però prodotto conseguenze negative per numerose famiglie. L’adeguamento delle procedure interne ha aumentato i tempi di lavorazione, penalizzando chi si trova in una situazione economica delicata. Anche uno slittamento di pochi giorni può compromettere la possibilità di far fronte a spese come affitto, utenze o rate scolastiche.

Nonostante le comunicazioni ufficiali, alcuni nostri lettori in passato ci hanno segnalano ritardi “ricorsivi” e, in certi casi lo “scarto automatico” dai pagamenti da parte dell’INPS. Una dinamica poco chiara, sulla quale l’Istituto non ha ancora fornito spiegazioni puntuali.

Come controllare la situazione?

Per verificare lo stato del proprio assegno, le famiglie possono accedere all’area personale sul sito dell’INPS tramite SPID, Carta d’Identità Elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS). In questa sezione è possibile visualizzare sia le date di pagamento previste sia gli importi aggiornati, scaricando anche un prospetto in PDF con le maggiorazioni calcolate in base all’ISEE.

Se l’accredito non appare tra quelli in programma entro la fine del mese, è consigliabile contattare direttamente l’INPS attraverso i seguenti canali:

  • numero verde gratuito 803 164 (da rete fissa),

  • numero 06 164 164 (da cellulare, a pagamento),

  • Posta Elettronica Certificata (PEC), per chi possiede un indirizzo certificato,

  • servizio online “INPS Risponde”, disponibile anche da smartphone e tablet, utile per inviare richieste di chiarimento e seguire lo stato delle pratiche.

Gli orari del contact center vanno dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 20:00, e il sabato dalle 8:00 alle 14:00.

La tabella completa con gli importi aggiornati

Infine è possibile consultare un documento in formato PDF con la tabella completa degli importi aggiornati per il 2025, incluse le maggiorazioni previste in base all’ISEE del nucleo familiare richiedente. Qui il documento completo.