Ci aspetta un futuro nel quale il portafoglio pieno zeppo di inutili scontrini sarà solo un brutto ricordo, pezzi di carta termo-attiva che per di più si cancellano dopo qualche giorno, tanto da non riuscire nemmeno più a comprendere a cosa si riferiscano: per chi paga con il POS niente più ricevute cartacee?
A sancirlo la risoluzione numero 7-00286 presentata lo scorso marzo e approvata il 17 giugno 2025 in Commissione Finanze, alla Camera.
Limitare l’utilizzo del cartaceo inquinante e non degradabile
Un vero e proprio percorso tracciato nei passaggi fondamentali nel tracciato delineato in Commissione Finanze, con l’obiettivo dichiarato di limitare l’utilizzo di scontrini cartacei, inquinanti e non degradabili, solo ai pagamenti in contanti e di lasciare una doppia possibilità per chi paga con mezzi tracciabili quella di usufruire di una ricevuta in formato elettronico, come un sms o una email come già avviene per alcune tipologie di POS, oppure procedere su richiesta ad una stampa, cosa anche questa che già avviene ad esempio al di sotto di una certa soglia di spesa, per alcune tipologie, più moderne, di POS.
Ovviamente a tutta questa piccola grande rivoluzione dovrà fare seguito anche un cambiamento tecnico e tecnologico degli strumenti ad oggi utilizzati. È già in cantiere, con deadline 2027 “l’obbligo che tutti gli strumenti tecnologici per la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle entrate siano predisposti per la generazione e trasmissione all’acquirente del documento commerciale anche in formato digitale, al fine di limitare l’emissione del documento commerciale su supporto cartaceo”. È invece fissata al 2016, per l’esattezza con entrata in vigore dal 1° gennaio 2026, l’obbligo di collegamento tra i registratori telematici e il POS, ultima tappa di una rivoluzione avviata nel 2019 con l’introduzione dello scontrino elettronico, non un punto d’arrivo, ma l’inizio di una nuova era per le modalità di certificazione delle spese sostenute.
Addio agli scontrini se si paga col POS, ricevute verso il digitale
La risoluzione approvata in Commissione Finanze il 17 giugno, sancisce quindi che lo scontrino di carta è destinato a scomparire e porta la transizione digitale delle certificazioni fiscali verso un’accelerazione. Una risoluzione per ridurre l’uso dei documenti cartacei che sposta e ridisegna le regole che, anche alla luce di questa novità, in futuro dovranno seguire gli esercenti nei rapporti con la clientela, impegnando il Governo a prevedere un doppio binario in relazione alle diverse modalità di pagamento scelte dal cliente.
La proposta arriva guardando all’estero, a Paesi che già adottano soluzioni tutte digitali, ma anche alle grandi catene che anche in Italia hanno già intrapreso questa strada.
Il cambio di paradigma verso lo scontrino digitale rispecchia le esigenze di un mondo che va sempre più nella direzione della tutela ambientale. Il mondo del commercio al dettaglio si prepara a una trasformazione significativa
Sul fronte delle reazioni al provvedimento ancora nulla di ufficiale dalle organizzazioni di categoria, che prendono tempo in attesa di vedere quale sarà l’iter definitivo della riforma e soprattutto quali strumenti dovranno essere messi in campo, visto che tutte le novità indicate in Parlamento dovranno essere concretizzate e dettagliate dal punto di vista normativo. È palese il requiem dello scontrino così come lo abbiamo conosciuto fino ad ora è già una realtà.
L’opinione degli esercenti
Una delle poche voci raccolte seppure, come già detto, nulla di ufficiale è quella di Giuseppe Scura, direttore di Confcommercio Sud Sardegna che in una battuta rilasciata ad una testata Sarda Online si è dichiarato ‘cautamente favorevole’ affermando come: l’idea è buona, ma l’esperienza insegna prudenza.
Nel ribadire che “Una posizione ufficiale da parte di Confcommercio, al momento, non è ancora stata presa,” ha ricordato come questo sia un tema non nuovo alle pagine dei giornali “si tratta di un tema ricorrente. Già una decina di anni fa ci siamo espressi favorevolmente sull’eliminazione dello scontrino cartaceo.”
Parlando di ciò di cui necessitano i gestori, ha ribadito “Serve vera semplificazione, non nuovi costi” per gli esercenti, ha concluso, facendo riferimento al fatto che costringere all’acquisto di nuove dotazioni tutti gli esercenti, con una spesa media che si aggira e supera i 500€ per ogni registratore di cassa di nuova concezione, ma di livello basico, sarà per molti un aggravio pesante da affrontare.
L’evoluzione dello scontrino, nei mezzi e nelle procedure, per ora resta nel campo delle ipotesi.
portafoglio pieno zeppo di scontrini????? ma dove vivete, su Marte???