L’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani, scrive ai ministri Giorgetti e Piantedosi sui fondi per l’accoglienza dei minori stranieri: “Serve un intervento urgente, mancano all’appello oltre 190 milioni di euro in due anni”.


Cresce la preoccupazione tra i Comuni italiani per la gestione dei minori stranieri non accompagnati (MSNA), un’emergenza che rischia di mettere in ginocchio i bilanci degli enti locali. A lanciare l’allarme è l’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, che in una lettera firmata dal presidente Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, e dal delegato all’immigrazione Gianguido D’Alberto, sindaco di Teramo, ha chiesto un intervento immediato ai ministri dell’Economia Giancarlo Giorgetti e dell’Interno Matteo Piantedosi.

Accoglienza minori stranieri: per i Comuni fondi insufficienti e bilanci a rischio

Il nodo centrale è la carenza di fondi destinati all’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Secondo l’ANCI, le richieste di contributo presentate dai Comuni nel biennio 2023-2024 superano ampiamente le risorse previste dal Fondo nazionale, rendendo impossibile il rimborso completo delle spese sostenute.

A complicare ulteriormente la situazione è la circolare ministeriale del 28 maggio 2025, che ha modificato le procedure di accesso al fondo, portando alla luce il forte scostamento tra i fabbisogni degli enti locali e i fondi disponibili. In base alle stime dell’associazione, il disavanzo sarebbe di almeno 80 milioni di euro per il 2023 e superiore ai 110 milioni per l’anno successivo. Per il 2025, lo scenario non è più incoraggiante: la legge di bilancio ha previsto una dotazione ancora più esigua.

Tra le cause principali della crisi, ANCI segnala l’impennata degli arrivi di MSNA registrata nel 2023, che ha inevitabilmente fatto lievitare le spese per l’accoglienza. A questo si aggiungono l’aumento generale dei costi, legato all’inflazione e all’adeguamento dei contratti degli operatori sociali, e l’innalzamento della soglia di contributo giornaliero per ciascun minore, passato da 60 a 100 euro. Tutti elementi che, sommati, hanno fatto esplodere la spesa a carico dei Comuni.

Esempi concreti delle difficoltà finanziarie

Nel documento inviato ai ministri, ANCI riporta anche alcuni esempi concreti delle difficoltà finanziarie: Trieste attende rimborsi per oltre 10 milioni di euro, Bergamo per 8,3 milioni, Genova e Napoli rispettivamente per 6 e 2 milioni. L’elenco prosegue con L’Aquila (2 milioni), Agrigento (2,2 milioni) e Novara (1,4 milioni).

La situazione è senza precedenti”, sottolinea l’associazione, ricordando che dal 2012, anno di istituzione del fondo, non si era mai verificato uno scarto così marcato tra quanto richiesto e quanto erogato. Una condizione che rischia di compromettere la sostenibilità economica degli enti coinvolti.

ANCI ribadisce inoltre che l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati non dovrebbe comportare spese per i Comuni, come stabilito dal decreto legislativo 142 del 2015. Ma la realtà è ben diversa, e le amministrazioni locali si ritrovano a dover far fronte a un onere sempre più gravoso senza le adeguate coperture statali.

Da qui l’appello ai ministeri competenti: servono risorse aggiuntive e un rapido intervento per garantire la prosecuzione dei servizi di accoglienza e tutela di una fascia di popolazione tra le più fragili. In gioco non c’è solo l’equilibrio dei conti pubblici, ma anche il rispetto dei diritti fondamentali dei minori e la tenuta del sistema di accoglienza nel suo complesso.

Il testo della lettera

Qui il documento completo.