500 milioni di euro per l’automotive e filiere strategiche più green e più digitali: al via il decreto del Mimit con i nuovi fondi.


Il ministro Urso firma così il provvedimento che potenzia la competitività industriale e promuove la transizione ecologica. Il provvedimento mira infatti a rafforzare le filiere industriali strategiche, incentivando gli investimenti privati e sostenendo la transizione ecologica, con un’attenzione particolare al comparto automotive.

Nuovi fondi dal MIMIT per filiere industriali green e digitali

I fondi, previsti nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e finanziati dall’Unione Europea tramite il programma NextGenerationEU, fanno parte della Missione 1, Componente 2, Investimento 7. Questa parte del piano ha come obiettivo sia fornire un volano di risorse finanziarie ingenti all’attuazione di politiche in favore della manifattura di net zero technologies, sia a promuovere la transizione ecologica dei processi produttivi.

Essa si compone di due sub-investimenti entrambi attraverso uno schema a Facility con implementing partner “Invitalia S.p.A”:

  • Sub-investimento1: consiste in uno strumento denominato “tecnologie a zero emissioni nette” volto a incentivare gli investimenti privati e migliorare l’accesso ai finanziamenti nei settori dell’efficienza energetica, della produzione rinnovabile per l’autoconsumo e della trasformazione sostenibile del processo produttivo.
  • Sub-investimento 2: consiste in un investimento pubblico in uno strumento denominato “Competitività e resilienza delle catene di approvvigionamento strategiche” sostiene progetti relativi alle principali catene del valore strategiche, quali programmi di sviluppo industriale e programmi di sviluppo della protezione dell’ambiente.

Questo intervento del Mimit da 500 milioni di euro di dotazione mira pertanto a supportare la modernizzazione del sistema produttivo attraverso tecnologie a zero emissioni e a migliorare la resilienza delle catene di approvvigionamento cruciali per l’economia nazionale.

I comparti coinvolti

Il decreto individua una serie di comparti prioritari, tra cui automotive, agroindustria, moda e design, metallurgia, industria aerospaziale, chimica e farmaceutica. L’obiettivo è sostenere progetti che abbiano un impatto concreto sulla competitività delle imprese e sulla loro capacità di adattarsi alle sfide economiche e ambientali.

In particolare, almeno il 40% delle risorse sarà destinato a rafforzare le imprese situate nelle regioni del Sud Italia: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, in linea con l’impegno di ridurre il divario territoriale.

Come accedere ai fondi

Le agevolazioni saranno erogate tramite lo strumento dei Contratti di sviluppo, gestiti da Invitalia per conto del Ministero. Potranno partecipare imprese singole o consorziate che propongano programmi di sviluppo industriale o progetti per la tutela ambientale. È prevista la possibilità di includere iniziative di ricerca e innovazione, purché funzionali agli obiettivi strategici del settore di appartenenza.

Un aspetto innovativo del provvedimento è l’apertura del bando anche alle domande già presentate in passato ma rimaste in sospeso per mancanza di fondi. Le richieste saranno valutate in base a una graduatoria che terrà conto di tre criteri principali:

  • impatto occupazionale generato dai progetti;
  • livello di innovazione delle proposte;
  • partecipazione delle piccole e medie imprese all’interno dei programmi di sviluppo.

Prossimi passi

I dettagli relativi alle modalità di presentazione delle domande saranno definiti in un successivo provvedimento direttoriale. Intanto, il decreto è stato presentato durante il Tavolo Stellantis, sottolineando l’importanza di questo strumento per accompagnare il settore automotive verso un futuro sostenibile e competitivo.

Il testo del decreto

Qui il documento completo.