Il Referendum sulla cittadinanza ha ottenuto il quorum necessario, col raggiungimento delle 500mila firme, con sei giorni di anticipo.


Il Referendum sulla cittadinanza, indetto dal deputato di Europa+ Riccardo Magi, ha raggiunto le 500mila firme, nella giornata di ieri, 24 settembre 2024.

In questo modo, il referendum ha raggiunto il quorum richiesto con sei giorni di anticipo, rispetto alla scadenza.

Fino alla scorsa settimana, il referendum aveva raccolto solo qualche decina di migliaia di firme. Ma, dallo scorso weekend, c’è stato un vero e proprio boom di adesioni, dato anche il sostegno di altri partiti, associazioni e personaggi di spicco.

Il sito è anche andato in tilt, nella giornata di lunedì, per i troppi accessi simultanei.
Ecco cosa propone il referendum e cosa succederà nei prossimi mesi.

Raggiunto quorum Referendum cittadinanza: cosa propone

Il referendum propone la riduzione, da 10 a 5 anni, di residenza legale in Italia, per poter richiedere la cittadinanza italiana. Una volta ottenuta, inoltre, sarebbe automaticamente trasmessa ai propri figli minorenni.

Il quesito, quindi, punta a modificare l’art.9 dell’attuale legge sulla cittadinanza (la legge 91/1992), che si basa sullo Ius sanguinis.

Con la legge attuale, si dà il diritto di cittadinanza alla nascita a coloro che sono nati da madre o padre italiani. Inoltre, sono previste delle modalità agevolate di acquisto della cittadinanza per gli stranieri di origine italiana.

Anche col referendum, rimangono invariati gli altri requisiti richiesti per la cittadinanza, come la conoscenza della lingua italiana, il possesso di un consistente reddito negli ultimi anni, l’incensuratezza penale, l’ottemperanza degli obblighi tributari e l’assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica.

Cosa succederà nei prossimi mesi

Appena sarà terminata la raccolta delle firme, i promotori del referendum dovranno depositare le firme, che saranno sottoposte ad un controllo di legittimità.
Prima di andare effettivamente al voto, bisognerà controllare la legittimità costituzionale del quesito proposto.

La votazione dello scrutinio dovrà avvenire per legge in una domenica, compresa nel periodo tra il 15 maggio e il 15 giugno.
Affinché il risultato sia valido, è necessario che almeno il 50% degli aventi diritto al voto si rechi alle urne.

Secondo le stime fatte, se fosse approvato il quesito del referendum, la misura riguarderebbe 2’500’000 persone in Italia.