L’attuale bozza per il progetto di riforma dell’imposta di soggiorno evidenzia ancora molti punti ambigui e diverse criticità: analizziamoli.


L’imposta di soggiorno, introdotta nel 2011 per finanziare i servizi turistici nei comuni italiani, è oggi al centro di un acceso dibattito. Questo tributo, che si applica a chi soggiorna in strutture ricettive come hotel, bed & breakfast, agriturismi e case vacanze, è destinato a sostenere sia il settore turistico sia la manutenzione e valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale locale. Tuttavia, la bozza di riforma attualmente in discussione presenta ancora numerosi aspetti problematici.

I punti critici dell’attuale progetto di riforma dell’imposta di soggiorno

Si tratta ovviamente di una bozza ancora in fase di definizione, ma i temi emersi finora evidenziano la complessità del dibattito. Da una parte, ci sono esigenze di maggiore chiarezza normativa per i gestori delle strutture ricettive; dall’altra, la necessità di garantire ai comuni risorse adeguate per far fronte ai crescenti flussi turistici.

Le decisioni che verranno prese nei prossimi mesi saranno importanti non solo per il settore turistico, ma anche per l’equilibrio economico dei comuni italiani, sempre più coinvolti nella gestione diretta dei servizi destinati a cittadini e visitatori.

Discutiamo qui di seguito le questioni che più stanno facendo discutere nell’ultimo periodo.

Il ruolo dell’agente contabile

Uno dei principali nodi riguarda la posizione giuridica dei gestori delle strutture ricettive in merito alla responsabilità della riscossione dell’imposta. Il Decreto Legge 34/2020 ha modificato la normativa precedente, stabilendo che i titolari delle strutture ricettive siano direttamente responsabili del pagamento dell’imposta al comune, con il diritto di rivalsa sui clienti.

Tuttavia, nonostante queste modifiche, la questione della qualifica di “agente contabile” rimane controversa. La Corte dei Conti della Lombardia, con la sentenza n. 47/2024, ha confermato che i gestori delle strutture ricettive continuano a ricoprire questo ruolo e, quindi, rimangono soggetti alla giurisdizione della Corte stessa. In caso di mancato versamento dell’imposta al comune, infatti, i gestori devono rispondere di eventuali responsabilità contabili.

La sentenza sottolinea che, nonostante i cambiamenti normativi introdotti negli ultimi anni, il rapporto tra gestore e comune non è stato alterato. Questo significa che i gestori restano obbligati a presentare la resa del conto giudiziale e a rendere conto di eventuali mancanze nella gestione dell’imposta. La conferma di questo orientamento giuridico ha sollevato non poche preoccupazioni tra gli operatori del settore, che si trovano a fronteggiare ulteriori adempimenti burocratici.

La nuova tariffazione

Un altro punto cruciale riguarda il sistema di calcolo dell’imposta. Attualmente, la tassa viene applicata per ogni persona che soggiorna in una struttura ricettiva. La riforma, però, propone di passare a un sistema basato sul costo della camera, con tariffe fisse che variano in base a quattro fasce di prezzo. Per esempio, per camere sotto i 100 euro, l’imposta sarebbe di 5 euro, mentre per quelle oltre i 750 euro arriverebbe a 25 euro.

Questa modifica ha sollevato critiche da parte dei comuni, che temono un impatto negativo sulle entrate e una difficoltà nella gestione del tributo. Alessandro Canelli, delegato alla Finanza Locale dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e sindaco di Novara, ha espresso preoccupazione davanti alla commissione Finanza e Tesoro del Senato. Canelli ha sottolineato la necessità di garantire ai comuni maggiore flessibilità nella gestione dell’imposta e di adattare il nuovo sistema di tariffazione alle diverse esigenze locali.

Inoltre, Anci ha chiesto una revisione dell’importo massimo dell’imposta, in modo da consentire una più ampia destinazione dei fondi. I flussi turistici, ha osservato Canelli, non si limitano a gravare sulle sole strutture ricettive, ma richiedono un potenziamento di molti altri servizi pubblici gestiti dai comuni.

Locazioni brevi e piattaforme digitali

La riforma tocca anche il tema delle locazioni brevi e delle piattaforme digitali di prenotazione, come Airbnb. Canelli ha proposto di rendere obbligatorio per tutte le piattaforme la riscossione diretta dell’imposta di soggiorno al momento della prenotazione, una misura che semplificherebbe la gestione del tributo per i comuni e per i gestori.

Un ulteriore punto di discussione riguarda il sistema sanzionatorio. Secondo Canelli, è necessario migliorare la graduazione delle sanzioni in caso di mancata dichiarazione o mancato versamento dell’imposta, evitando pene sproporzionate per chi commette errori.

Strumenti che supportano i Comuni nella gestione, contabilizzazione e accertamento della tassa

Ricordiamo che esistono strumenti per aiutare i Comuni negli adempimenti correlati a questo tributo come TravelTax, realizzato dalla Società Golem Net, software house  specializzata in soluzioni dedicate alle PA.

Si tratta di una piattaforma software che risponde alle esigenze delle Amministrazioni comunali per la gestione, contabilizzazione e accertamento della Tassa di soggiorno.

Si tratta di uno strumento intuitivo e completo che agevola l’interazione tra struttura ricettiva e Comune, semplificando gli adempimenti legati alla Tassa di Soggiorno, permettendo all’Ente di avere un controllo completo sui flussi turistici e un monitoraggio puntuale sui versamenti ricevuti.

Un unico strumento, intuitivo e completo per tutti gli attori di questo processo:

  • la Direzione Turismo dell’Ente;
  • il SUAP;
  • il Nucleo di Controllo dei Vigili Urbani;
  • l’ufficio Ragioneria dell’ente locale;
  • la struttura ricettiva.

Ogni soggetto si registrerà alla piattaforma e potrà comunicare/ricevere info da ogni ufficio preposto.

In precedenza una pratica avviata con il SUAP doveva poi essere trasmessa agli uffici turistici, ai vigili urbani ed anche alla ragioneria per i dovuti controlli on-site e la riscossione dell’imposta.

I tempi e la “sicurezza” nella trasmissione erano poco rassicuranti.

Anche la struttura ricettiva, in caso di informazioni, di trasmissione di dati o di richieste, doveva inviare numerose mail a diversi uffici.

Ad ogni passaggio corrispondeva un diverso modulo, una diversa richiesta, una diversa tempistica: alimentando a dismisura il carico amministrativo per gli uffici e il tempo da impiegare per portare a termine la consegna per l’albergatore.

Adesso tutto questo labirinto è stato eliminato: latassadisoggiorno.it è un unico portale web che consente di armonizzare tutte le informazioni sia dal lato dell’Ente sia dal lato della struttura ricettiva.

Meno evasione fiscale

Sono anche facilitati i controlli anti-evasione: adesso evadere il fisco sarà infatti molto più complicato.

I dati delle strutture, infatti, vengono assimilati dalla piattaforma TravelTax ed inseriti all’interno del sistema, per mettere in evidenza le posizioni che non dovessero risultare coerenti con la normativa vigente.

Così si attua una comunicazione circolare tra l’Ufficio Turismo, il nucleo dei Vigili Urbani e gli uffici del SUAP.

Una dimostrazione evidente come regolarizzare la propria posizione a livello fiscale è possibile, senza troppe difficoltà.

Sistema utilizzabile anche con altre piattaforme in convenzione con il Comune

Un altro punto a favore di questa piattaforma è l’estrema versatilità del suo sistema.

In aggiunta l’applicativo, attraverso la gestione differenziata dei pernottamenti venduti, consente la riconciliazione puntuale tra i versamenti provenienti dalle piattaforme on line convenzionate con il Comune (come ad esempio AirBnb) e i soggiorni registrati all’interno delle procedure gestite da TravelTax.

Solitamente infatti, queste piattaforme riscuotono automaticamente alcune tasse di soggiorno: grazie alla riconciliazione puntuale si verificherà in maniera assolutamente corretta l’allineamento tra la situazione contabile ipotetica e quella reale per l’Ente.

Un sistema di alert utile ed efficace

Infine questo software permette all’Ente di predisporre comunicazioni da inviare singolarmente o massivamente alle strutture ricettive.

Le comunicazioni sono di tre tipi:

  • Newsletter
  • Alert via Mail
  • Alert via SMS.

Si potrà così agevolmente informare in tempo reale i soggetti interessati su eventi, scadenze (comprese mancate dichiarazioni o pagamenti in pendenza) e persino aggiornarli sulle ultime novità normative.

Per tutte le restanti informazioni su TravelTax e per ricevere una Brochure potete consultare questa pagina.