I dipendenti hanno la possibilità di usufruire dei permessi 104 per assistere i propri familiari, ma come funziona se sono a distanza? Vediamolo insieme.
Con la Legge n°104/1992 vengono concessi dei permessi retribuiti ai dipendenti che devono occuparsi dei loro familiari con disabilità grave.
La disabilità grave deve essere stata verificata e accertata da una Commissione Medica dell’Asl.
Ma se i familiari non abitano vicino al dipendente, come funziona? Vediamolo insieme.
Permessi 104 familiari a distanza: ecco come funzionano
Nel comma 3 dell’art.33 della Legge 104, i lavoratori, sia pubblici che privati, possono usufruire di permessi retribuiti per assistere il coniuge o dei familiari affetti da disabilità grave. Come previsto dalla legge, i dipendenti hanno diritto a tre giorni di permesso retribuito al mese, con la possibilità di usufruirne anche in forma oraria.
Durante i permessi, il lavoratore continua a percepire la retribuzione, anche se non si reca al lavoro.
Come previsto, invece, nell’art.6 del decreto legge n°119/2011, se il familiare disabile risiede ad oltre 150km dalla residenza del dipendente, è obbligatorio presentare la documentazione apposita, che dimostri l’effettivo impiego della giornata per la prestazione dell’assistenza.
La documentazione richiesta è la seguente:
- Titoli di viaggio (come ad esempio biglietti per treni, tram, aerei o pullman);
- Ricevute del pedaggio autostradale;
- Dichiarazione delle strutture sanitarie.
Bisogna, poi, sottolineare che con la distanza di 150 km si fa riferimento alla distanza tra il luogo di residenza del dipendente e il luogo di residenza del familiare con disabilità.
Non bisogna, quindi, confondere la residenza col domicilio. Nell’art.43 del Codice Civile, si specifica che la residenza è il luogo in cui la persona ha la dimora abituale, mentre il domicilio è il luogo in cui la persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi.
La “dimora temporanea” (ovvero la permanenza in un luogo che non è quello abituale, per un certo periodo di tempo) può avere rilevanza solamente se viene confermata mediante una dichiarazione sostitutiva, ai sensi del d.p.r. n°445/2000.
Permessi 104 familiari a distanza: come dimostrare l’effettiva “assistenza”
Per poter dimostrare di essere andato effettivamente a prestare assistenza al proprio familiare distante, il dipendente deve mostrare la documentazione al datore di lavoro, in modo da giustificare la sua assenza e confermare l’effettivo spostamento.
Il datore di lavoro, poi, invierà la documentazione all’Inps, che valuterà l’adeguatezza dei documenti presentati.
Nel caso in cui il dipendente non possa fornire prove dell’assistenza prestata, l’assenza non sarà giustificata come permesso retribuito ai sensi della Legge 104.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it