riscatto-laurea-gratuito-ipotesiAll’interno della Riforma delle pensioni, su cui sta lavorando il governo Meloni, potrebbe rientrare in gioco anche il riscatto della laurea gratuito: ecco quali sono le ipotesi allo studio.


Il progetto di rinnovamento del sistema pensionistico italiano oltre a guardare al breve periodo, vuole individuare una soluzione per anticipare l’accesso alla pensione già per il 2024.

Ovviamente c’è ancora tutto un discorso relativo all’impianto vero e proprio di queste novità e alle coperture economiche che serviranno a metterle in pratica: ma il Governo comunque sta lanciando segnali per portare avanti le proprie proposte.

Tra le varie future norme che circolano e sulle quali si rincorrono i rumours allo stato attuale una che sta prendendo corpo è quella del riscatto della laurea gratuito, una misura che molti vorrebbero e che chiedono da diversi anni.

Scopriamone di più.

Che cos’è il riscatto della laurea?

Il riscatto del corso di laurea è lo strumento che permette di trasformare gli anni di università in anni contributivi e quindi integrare la propria posizione contributiva ai fini del diritto e del calcolo di tutte le prestazioni pensionistiche.

Si tratta però di un’operazione che presenta dei costi, e che non sono particolarmente accessibili se parliamo di riscatto della laurea “ordinario“.

Il contributo da pagare si calcola in relazione alle norme che disciplinano la liquidazione della pensione con il sistema retributivo o con quello contributivo: lo spartiacque che delimita il passaggio tra i due sistemi è il 1° gennaio 1996.

Nella sua forma ordinaria ha un costo importante.

Sistema retributivo

Per riscattare periodi che si collochino nel sistema retributivo (prima del 1996), l’importo della somma da versare varia in rapporto all’età, al periodo da riscattare, al sesso, all’anzianità contributiva totale e alle retribuzioni degli ultimi anni.

Sistema contributivo

Per riscattare periodi che si collocano ad esempio nel sistema contributivo (cioè dal 1° gennaio 1996) l’onere è determinato applicando l’aliquota contributiva in vigore alla data di presentazione della domanda, alla retribuzione (assoggettata a contribuzione) nei 12 mesi meno remoti, andando a ritroso dal mese di presentazione della domanda di riscatto.

Un esempio

Ipotizziamo che si vogliano riscattare quattro anni di laurea dal 2002 al 2006 nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti dell’Assicurazione generale obbligatoria e che abbia presentato domanda di riscatto il 31 gennaio 2021; considerando una retribuzione lorda degli ultimi 12 mesi meno remoti pari a 32.170,00 euro, l’importo da pagare per riscattare quattro anni è pari a 42.464,40 euro (32.170,00×33% =10.616,10 x 4 anni = 42.464,40).

Tuttavia la legge prevede anche delle forme di riscatto “agevolato”.

La possibilità di ottenerlo in modo “agevolato”

Con il riscatto di laurea agevolato il costo invece è determinato sul minimale degli artigiani e commercianti nell’anno di presentazione della domanda e in base all’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, nel medesimo periodo, nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD).

Tuttavia si può usufruire del riscatto agevolato (anche per corsi precedenti al 1996) soltanto se si sceglie la liquidazione della pensione con il calcolo interamente contributivo.

Un esempio

Quindi, se si presenta domanda con le stesse variabili indicate sopra il costo per riscattare un anno di corso è pari a 5.264,49 euro. Il costo è lo stesso se si presenta domanda in qualità di inoccupato. A seconda dei casi, con il riscatto agevolato il risparmio può essere fino al 70%.

Il progetto di Riforma delle pensioni

Prima di passare alle nuove ipotesi sul riscatto della laurea gratuito cerchiamo di capire quale sarà l’impianto della rimodulazione del sistema.

L’obiettivo dichiarato sarebbe quello di superare almeno parzialmente la Legge Fornero, estendendo a ogni lavoratore la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica.

L’alternativa, se non si trovano le coperture adeguate sarebbe limitare alla sola Quota 41 per tutti, eliminando Opzione donna, o più probabilmente “congelare” Quota 41 e confermare Quota 103 per un anno in attesa di trovare maggiori coperture.

Le nuove ipotesi sul riscatto della laurea gratuito

E tra tutte le ipotesi, dopo essere sparita per qualche tempo dai radar, rientra anche quella del riscatto degli anni universitari gratis.

Durante il Governo Draghi era stato il Movimento Cinque Stelle aveva rilanciato la proposta di una pensione di garanzia, una soglia di 780 euro al di sotto della quale non si considera una pensione come dignitosa, unitamente alla facoltà di riscatto gratuito degli anni di laurea «per dare un incentivo a tutti coloro che impiegano negli studi più tempo e tutelarli per l’ingresso tradivo nel mondo del lavoro».

Ma anche l’Inps, attraverso le dichiarazioni di Pasquale Tridico, aveva caldeggiato questa opzione tempo fa, volendo però circoscriverla esclusivamente per chi si è appena affacciato al mondo del lavoro.

Una possibilità che adesso potrebbe riaffacciarsi per mano del Governo Meloni.

Si tratterebbe di valorizzare in maniera totale gli anni dedicati agli studi universitari per favorire l’accesso alla pensione. Lo scopo sarebbe quello di facilitare il raggiungimento di una pensione di garanzia per i giovani che entreranno nel mondo del lavoro.

Un’ipotesi su cui la stessa Giorgia Meloni, in passato ha espresso parere favorevole: era il 2018 e il suo partito, Fratelli d’Italia, aveva già lanciato una proposta per tagliare i costi del riscatto.

Tuttavia serve ancora tempo per rendere questa proposta del tutto concreta: i costi di attuazione restano infatti abbastanza alti. Infatti, lo Stato italiano dovrebbe sostenere almeno 4 miliardi di euro annui per permettere ai lavoratori di accedere a questo trattamento previdenziale.

Vedremo dunque in quale direzione si muoverà la nuova proposta di legge e se il riscatto gratis ne farà parte.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it