Si tratta di un emendamento inserito all’interno del Decreto sulla cessione dei crediti: la legge sull’Anticipo del TFR/TFS potrebbe essere definitivamente sbloccata.
Il Governo, con un Decreto apposito, ha annunciato un’importante stretta sui bonus edilizi, con lo stop alla cessione dei crediti.
Con questo nuovo testo risulta bloccato l’esercizio di tutte le cessioni e gli sconti in fattura, per tutte le tipologie di bonus edilizi, lasciando attive solo le detrazioni. Non si tratta, però, di un blocco immediato, bensì di uno stop per i nuovi lavori. Gli interventi già avviati avranno la possibilità di liquidare i bonus.
Come spesso accade all’interno della novella normativa, in attesa di conversione, sono presenti anche diversi emendamenti e misure non direttamente riconducibili alla misura di base.
Uno di questi è un emendamento che potrebbe dare il via definitivo all’Anticipo del TFR ad ampio raggio.
Allo stato attuale, nel pubblico impiego, solo una parte del personale può ricevere la liquidazione prima della pensione: ad esempio insegnanti, poliziotti, vigili del fuoco sono tagliati fuori.
Anticipo TFR/TFS: un emendamento potrebbe sbloccare la legge
Come segnalato da La Repubblica, la novella normativa si applicherà ai tre milioni di dipendenti pubblici assunti prima del 2001. Questi potranno ottenere un prestito in banca garantito dal TFS, che poi dovranno rimborsare non appena arriva la liquidazione.
In pratica si potrà utilizzare il Tfs come pegno per ottenere un prestito bancario prima di andare in pensione. A quel punto all’importo del Tfs si toglierà la cifra già avuta in prestito più gli interessi versati alla banca.
Si tratterebbe inoltre di una misura molto vantaggiosa anche sotto il punto di vista degli interessi. Come fanno sapere gli istituti di credito, infatti, l’interesse applicato a questo tipo di prestito sarebbe tra il 4% e il 5%, mentre un normale finanziamento oggi ha il tasso tra l’8% e il 9%.
Vedremo se nella conversione definitiva questo emendamento sblocca-legge sarà confermato oppure no.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Vantaggioso solo e sempre per le banche
Non capisco perché devo pagare degli interessi alla banca su soldi che sono miei. La cosa giusta è che lo stato erogherà IL TFS/TFR nei tempi delle aziende private.
Lo stato è più falso e ladro degli altri
Banche ignobili ma ancora di più lo stato.
Una vergogna che si protrae dal 2012.
Grazie Fornero.
ma pensa te se io devo pagare una banca, per avere dei soldi MIEI! Dovremmo anzi denuciare lo Stato che detiene per anni soldi nostri anche se una volta in pensione dovrebbe renderceli. Ma scherziamo? Trattenere la liquidazione è un furto e non capisco perché nessuno lo faccia notare e denunci. Tra l’altro, chi andava in pensione a 50 – 55 anni poteva magari aspettare 2 anni e mezzo per averla, ma noi ci andiamo, per ora, a 67! Ce la danno dopo morti? E questa la loro speranza: che crepiamo prima, così potranno tassarla salatamente per gli eredi e… Leggi il resto »
Forse non avete capito. Si tratta di anticipare il TFS prima di andare in pensione, non riguarda la liquidazione del TFS dopo essere andati in pensione. Per esempio, se si pensa di andare in pensione tra 10 anni e si vuole utilizzare il TFS che verrà liquidato alla pensione oggi per qualunque motivo, la banca vi anticipa la somma, ovviamente pagando un tasso di interesse. Quando poi si andrà in pensione il TFS verrà dato alla banca.
darebbero l’intero importo o quello maturato fino al momento della richiesta?
Purtroppo, solo voci. Nel testo del decreto non si trova alcun riferimento.