Ecco alcune indicazioni in merito a uno dei quesiti che più sta avendo quota tra i dipendenti italiani nell’emergenza del Covid-19.
Coronavirus: quando arriva la cassa integrazione? Le domande di cassa integrazione in riferimento alle misure previste per far fronte all’emergenza coronavirus sono arrivate da circa 300.000 aziende. Per un totale di 4,5 milioni di lavoratori.
Ricordiamo che all’interno del Decreto Cura Italia, infatti, sono stati stanziati 5 miliardi per ammortizzatori sociali per nuovo trattamento di cassa integrazione ordinario e nuova cassa integrazione in deroga.
Coronavirus: quando arriva la cassa integrazione?
Gli ultimi aggiornamenti, nello specifico, riportano che circa la metà degli importi destinati ai lavoratori è già stata anticipata dalle aziende. Invece un’altra metà sarà pagata entro fine aprile, o comunque entro 30 giorni dalla domanda.
Il pagamento da parte dell’Inps della cassa in deroga è già attivo infatti, nelle prime Regioni. Già attiva anche la convenzione siglata da Abi, Inps e organizzazioni sindacali. Questa convenzione consente ai lavoratori sospesi dal lavoro a causa dell’emergenza Covid-19 di ricevere un anticipo della cassa integrazione ordinaria e in deroga, pari a 1.400 euro.
L’Inps ha anche, nella circolare n.47, fornito delucidazioni sulla procedura per richiederla.
Fornendo così istruzioni sulla corretta gestione dell’iter concessorio relativo ai trattamenti previsti dagli articoli 19, 20, 21 e 22 del decreto. Inoltre dà anche conto di come gli stessi deroghino alle vigenti norme che disciplinanol’accesso agli ordinari strumenti di tutela in costanza di rapporto di lavoro.
In particolare, l’azienda non è obbligata a produrre la documentazione comprovante le difficoltà finanziarie dell’impresa.
Inoltre, per le aziende con dipendenti che osservano diversi orari contrattuali in una sola Unità produttiva è possibile compilare una sola domanda per tutti i beneficiari con l’orario MEDIO settimanale.
Infine l’INPS ricorda che l’orario MEDIO settimanale si calcola dividendo le ore complessivamente lavorate in una settimana da tutti i lavoratori per il numero dei beneficiari.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it