Pubblichiamo la nota di lettura Anci alla legge di conversione del decreto legge n.78/2015, che ha avuto il via libera definitivo dell’aula della Camera.
Il Senato della Repubblica, nella seduta di martedì 28 luglio, ha approvato, con voto di fiducia, il maxiemendamento interamente sostitutivo del ddl n. 1977, di conversione del decreto-legge n. 78, recante disposizioni urgenti in materia di enti territoriali.
La Camera dei Deputati, nella seduta di martedì 4 agosto, ha quindi approvato in via definitiva, con voto di fiducia, senza apportare ulteriori modifiche al testo trasmesso dal Senato, il provvedimento AC n. 3262
Va ricordato che i contenuti del decreto legge “Enti locali” sono stati il frutto di un lungo, complesso ed incessante confronto politico e tecnico che ha visto l’ANCI incalzare costantemente il Governo e i Ministeri interessati sulle questioni maggiormente rilevanti che toccano la finanza comunale e metropolitana, a partire dalla bozza di provvedimento predisposta dall’ANCI nel febbraio scorso.
Da quella data si sono tenute decine di incontri sia tecnici che politici che hanno progressivamente messo a fuoco, con soluzioni normative faticosamente condivise, le questioni prioritarie già individuate, nonché altre soluzioni emerse nel tempo.
E’ bene ricordare anche il difficile e complesso contesto in cui ci si è mossi circa la possibilità di ottenere le legittime compensazioni finanziarie, in considerazione del subentro di altre gravi questioni finanziarie, come ad esempio la pronuncia sull’illegittimità del taglio delle pensioni.
Bisogna dare atto al Governo, nella naturale dialettica, di aver tenuto sempre mantenuto il filo del dialogo con l’ANCI con l’obiettivo di giungere a soluzioni possibili. L’aver ottenuto un decreto legge per gli enti locali rappresenta di per sé un punto importante per il sistema dei Comuni, con misure concrete che aiutano gli enti a regolare il sistema contabile in un contesto che resta molto complesso.
Le questioni che non sono state compiutamente affrontate dovranno trovare risposta in provvedimenti normativi o di interpretazione, nella consapevolezza che le difficoltà finanziarie accumulatesi in anni non possono essere sottovalutate, ma vanno inserite in un quadro di ripresa complessiva degli investimenti e di tutela dei servizi locali.
Va ricordato che la stessa Corte dei Conti, da tempo e da ultimo nei rapporti sul coordinamento della finanza pubblica e sui flussi di cassa degli enti territoriali, ha evidenziato la riduzione della spesa primaria comunale – in particolare la contrazione degli investimenti locali – e la sproporzione del contributo richiesto ai Comuni rispetto agli altri settori della PA.
In allegato all’articolo potete consultare la nota di lettura completa redatta dell’ANCI.