La Riforma dell’ISEE non ha affatto semplificato le procedure: i CAF protestano e chiedono aumenti, mentre cala il numero di contribuenti che può accedere alle agevolazioni.

L’accordo sui compensi dei CAF per l’assistenza ai contribuenti in tema di ISEE è ancora in alto mare. E a farne le spese, come spesso accade, sono i contribuenti stessi che non ottenendo l’Indicatore della situazione economica equivalente non possono accedere alle prestazioni sociali e alle agevolazioni previste dalla normativa vigente. Il calcolo dell’ISEE, lo ricordiamo, è stato modificato con la riforma entrata in vigore a partire dal 1° gennaio 2015 e riuslta piuttosto complicato per via dell’obbligo di presentare la complessa Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), contenente i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali.

I Centri di assistenza fiscale chiedono un aumento del +50% dell’onorario per ogni pratica, finora compreso tra 10 e 12 euro, visto che i nuovi modelli prevedono calcoli più complessi e richiedono un maggiore impegno e più tempo. Ipotesi che non piace all’INPS, alle prese con i propri conti ancora in rosso. Per risolvere la questione è stato chiamato in causa anche il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al quale i deputati M5S nelle Commissioni Affari sociali e Finanze hanno chiesto:

«Se abbia intrapreso o stia per adottare misure che consentano di superare, in tempi brevissimi questa impasse». «Il mancato rinnovo della convenzione rischia di produrre una situazione caotica, generando difficoltà e oneri ingenti per i cittadini». «In questa situazione di stallo e di tempi ristretti per agire le responsabilità del Governo sono di primo piano: il nuovo ISEE, infatti, sarebbe dovuto entrare in vigore già nel giugno 2014».

Ma la vera questione è:

«Come sia possibile che le pratiche siano più articolate e complesse rispetto al passato, tanto da spingere i CAF a chiedere un aumento delle tariffe, quando il Governo indicava tra i punti di forza della riforma dell’ISEE proprio la semplificazione delle procedure. Tra l’altro questa maggiore complessità stride con la campagna informativa appena avviata dal Ministero, il cui messaggio verte anche sulla semplicità del nuovo ISEE».

Con la nuova riforma dell’ISEE è previsto un calo del -20% del numero di contribuenti che possono accedere alle agevolazioni sociali, a causa del minore spazio lasciato all’autocertificazione e all’aumento dei controlli.

 

 

FONTE: PMI (www.pmi.it)

AUTORE: Francesca Vinciarelli

 

 

 

isee 2