Le aree urbane risultano oggi responsabili dell’ 80% del consumo di energia e delle emissioni di CO2. Molte amministrazioni locali nel mondo hanno rafforzato il proprio impegno per contribuire efficacemente al raggiungimento degli obiettivi definiti a livello europeo in materia di clima ed energia e facilitare la transizione verso una crescita verde.
Il Patto dei Sindaci è ad esempio un’iniziativa che riflette l’ impegno volontario dei comuni per soddisfare o superare l’obiettivo dell’Unione europea di ridurre le emissioni di CO2 del 20% entro il 2020: con 6.200 firmatari, la convenzione è la più grande iniziativa europea dedicata al raggiungimento degli obiettivi climatici ed energetici dell’UE, attraverso circa quattromila progetti per l’energia sostenibile in esecuzione. Un ambizioso quadro per il 2030 dovrebbe essere dunque l’occasione per trasferire gli obiettivi Ue in materia di clima ed energia in una moltitudine di azioni a livello locale e regionale.
Il CCRE deplora che negli accordi raggiunti dai capi di Stato e di governo, il 24 ottobre scorso, per rafforzare il proprio impegno nella lotta contro il cambiamento climatico, non si faccia alcun riferimento ai governi locali e regionali per l’attuazione dei futuri obiettivi. Le conclusioni del Consiglio serviranno a definire la posizione dell’UE nel contesto dei negoziati internazionali che si terranno nel 2015.
A tale proposito il CCRE ritiene che il Consiglio europeo abbia perso l’occasione per ribadire l’importante messaggio della responsabilità degli enti locali di tutto il mondo nella lotta al cambiamento climatico: su tale riconoscimento il CCRE ritiene si basi la credibilità degli accordi climatici futuri.
FONTE: AICCRE – Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa