In merito a quanto affermato negli articoli pubblicati il 23 ottobre 2014: Corriere dell’Irpinia “Dal Crom notizie rassicuranti – In Irpinia meno tumori, qui si vive meglio” e Otto Pagine “Mortalità per tumori, è Solofra la zona critica: in entrambi gli articoli pubblicati oggi sulle testate sopra citate, si riportano alcune affermazioni del dott. Antonio Marfella, dirigente responsabile di Farmacoeconomia dell’Irccs Pascale, in merito alla mancanza di dati sui “rifiuti urbani che non vengono aggiornati da ISPRA dal 2007”, riguardanti i dati sui rifiuti presenti in Campania e il ruolo dell’ISPRA, sui quali l’Istituto precisa quanto segue.

In primo luogo vengono confusi i rifiuti urbani con i rifiuti industriali (classificati come speciali dalla legislazione nazionale), nonché l’inquinamento delle diverse matrici ambientali (acqua, aria, suolo) della zona di Solofra con la produzione dei rifiuti urbani, che non hanno nulla a che vedere con la necessità di monitoraggio di zone ad alto rischio.

Inoltre si precisa che l’Italia, grazie all’attività di raccolta, elaborazione e validazione dei dati sui rifiuti urbani effettuata da ISPRA, è il primo Paese dell’Unione a disporre da luglio 2014 di dati a livello comunale, aggiornati all’anno 2013, sulla produzione, raccolta differenziata e gestione dei rifiuti urbani.

Tutte le informazioni sono disponibili sul sito dell’ISPRA all’indirizzo:

http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/rapporto-rifiuti-urbani-edizione-2014

Anche la presunta stima della produzione dei rifiuti nella regione Campania, ferma all’anno 2007 e relativa a circa 4 milioni di tonnellate, non trova riscontro nei Rapporti di ISPRA. Se ci si riferisce ai rifiuti urbani, i dati aggiornati all’anno 2013 documentano una produzione complessiva di 2.545.445 tonnellate; qualora, invece, più opportunamente, ci si riferisca ai rifiuti speciali, il dato di produzione riferito all’anno 2010 è di 7.290.288 tonnellate di cui 371.149 tonnellate di pericolosi.

Tutti i dati sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi nell’anno 2010 sono disponibili sul sito dell’ISPRA all’indirizzo:

http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/rapporto-rifiuti-speciali-edizione-2012

Si segnala infine che, entro la fine di novembre, sarà pubblicato da ISPRA il Rapporto rifiuti speciali – Edizione 2014, contenente i dati sulla produzione e gestione dei rifiuti non pericolosi e pericolosi nel biennio 2011/2012.

Vale, infine, la pena di segnalare che ISPRA è deputata ad assicurare il monitoraggio della produzione e gestione dei rifiuti urbani e speciali attraverso l’acquisizione delle dichiarazioni ambientali (MUD) ai sensi dell’art.189 del d.lgs. n. 152/2006 e che questa importante attività non ha, tuttavia, nulla a che vedere riguardo alle problematiche connesse a gestioni non corrette dei rifiuti quali illeciti smaltimenti e/o interramenti che hanno, senza dubbio, risvolti di carattere sanitario ma che coinvolgono solo le Forze dell’ordine e la magistratura.

 

 

FONTE: ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

 

 

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