sindaci decadenzaL’Anci Sicilia contesta gli effetti che potrebbero derivare dalla legge regionale n.6 dello scorso 29 marzo che comporta la decadenza di sindaci e giunta in caso di scioglimento del consiglio comunale per mancata approvazione del bilancio nei termini.


 

La norma ha dato di fatto un’interpretazione autentica del comma 2 bis dell’art. 5 della legge regionale 11 agosto 2016 n. 17, prevedendone un’efficacia retroattiva. Su questo tema proprio stamattina, durante una riunione svoltasi a Villa Niscemi cui hanno preso parte numerosi sindaci provenienti da tutta la Sicilia, è stato deciso, nell’ipotesi di emanazione dei decreti di scioglimento, di presentare un ricorso collettivo ritenendo che ci si trovi di fronte ad una norma incostituzionale che penalizza gli organi democratici, espressione dei territori, anche nei casi in cui non abbiano alcuna responsabilità circa le ragioni della mancata approvazione dei bilanci.

 

I sindaci presenti, insieme con il presidente Orlando e il segretario generale Alvano, hanno sottolineato la necessità di opporsi ad una dissennata legislazione regionale, invitando il Presidente Crocetta e l’assessore Lantieri ad astenersi da qualsiasi atto di scioglimento, tenendo anche conto delle imminenti elezioni amministrative. Il tutto anche in considerazione della necessità di acquisire preventivamente il parere del Consiglio di Giustizia Amministrativa.

 

“Avevamo già esposto la nostra preoccupazione circa gli effetti derivanti dall’attuazione della norma – spiegano Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale AnciSicilia – ritenendo che intervenire in corso di mandato dichiarando la decadenza di un sindaco, rappresenti, come già ha correttamente sottolineato il CGA, un ‘cambio delle regole del gioco in corso di partita’ con significativi effetti ‘sulle scelte dei cittadini elettori’.

 

“È opportuno ricordare – concludono Orlando e Alvano – che le serissime difficoltà che nelle singole amministrazioni si stanno riscontrando per l’approvazione dei bilanci, sono determinate in parte dalla mancata approvazione del Bilancio regionale e dall’assenza di dati sui trasferimenti regionali. In tal senso non è affatto un caso che molti comuni non abbiano ancora approvato il bilancio di previsione 2017. Per questi motivi riteniamo particolarmente pericoloso esporre le amministrazioni ad un ulteriore elemento di grave instabilità”.