servizio-civile universaleIl Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto legislativo relativo al nuovo servizio civile universale: si tratta del primo decreto legato alla riforma del Terzo settore (legge 6 giugno 2016, n. 106).

 

Le finalità del servizio civile universale sono perseguite mediante programmi di intervento nei settori dell’assistenza, della protezione civile, del patrimonio ambientale e della riqualificazione urbana, del patrimonio storico, artistico e culturale, dell’educazione e promozione culturale e dello sport, dell’agricoltura in zona di montagna e sociale, della biodiversità, della promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata, della promozione e tutela dei diritti umani, della cooperazione allo sviluppo, della promozione della cultura italiana all’estero e del sostegno alle comunità di italiani all’estero.

 

Il decreto sul servizio civile chiarisce una volta per tutte la possibilità di partecipazione ai programmi anche per gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia e introduce la flessibilità: la durata del periodo di volontariato potrà variare tra gli otto e i dodici mesi in base alle esigenze di vita e di lavoro dei giovani ed è inoltre prevista la possibilità di definire criteri per il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze acquisite dai giovani durante il periodo di servizio.

 

Moltissimi i settori nei quali si potrà esercitare l’impegno civico. Settori nei quali, sino ad oggi, il settore pubblico ha storicamente rivestito un ruolo fondamentale e pressoché esclusivo. Anche un’occasione per frenare la progressiva deresponsabilizzazione del singolo rispetto alle sorti dell’altro e soprattutto potenziare il valore della solidarietà quale collante della società.

 

L’obiettivo della riforma è quello di perseguire gli obiettivi di educazione alla pace tra i popoli e di promozione dei valori che costituiscono il fondamento della Repubblica mediante una nuova difesa non armata della Patria.

 

Agli operatori volontari impegnati in interventi da realizzarsi in Italia, è offerta la possibilità di effettuare il servizio, per un periodo di tre mesi, in uno dei Paesi dell’Unione europea, al fine di rafforzare il senso di appartenenza all’Unione nonché di facilitare lo sviluppo di un sistema europeo di servizio civile, ovvero in alternativa di usufruire di un tutoraggio finalizzato alla facilitazione dell’accesso al mercato del lavoro.

 

Sono istituite la Consulta nazionale per il servizio civile universale e la Rappresentanza degli operatori volontari, a livello nazionale e regionale, quali organismi di confronto in ordine alle questioni concernenti l’attuazione del servizio civile universale.